Due decenni dopo, tuttavia, prova il bisogno di tornarci su, di ripercorrere i sentieri del Nuovo Testamento, non da credente, questa volta, bensì «da investigatore». Senza mai dimenticarsi di essere prima di tutto un romanziere. Così, conducendo la sua inchiesta su «quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il cristianesimo», Carrère fa rivivere davanti ai nostri occhi gli uomini e gli eventi del I secolo dopo Cristo quasi fossero a noi contemporanei: in primo luogo l'ebreo Saulo, persecutore dei cristiani, e il medico macedone Luca (quelli che oggi conosciamo come l'apostolo Paolo e l'evangelista Luca); ma anche il giovane Timoteo, Filippo di Cesarea, Giacomo, Pietro, Nerone e il suo precettore Seneca, lo storico Flavio Giuseppe e l'imperatore Costantino; inoltre l'incendio di Roma, la guerra giudaica, la persecuzione dei cristiani; riuscendo a trasformare tutto ciò «in un'avventura erudita ed esaltante, un’avventura screziata di autoderisione e di un sense of humour che per certi versi ricorda Brian di Nazareth dei Monty Python». Al tempo stesso Carrère ci racconta di sé, di sua moglie, della sua madrina, di uno psicoanalista sagace, del suo amico buddhista, di una baby-sitter squinternata, di un video porno trovato in rete, di Philip K. Dick e di molto altro.
Il libro si divide in tre parti. Nella prima parte, che è
costituita da circa cento pagine, l’autore parla della sua conversione al
cristianesimo avvenuta venticinque anni fa e durata pochi anni. Nella seconda
parte, invece, è presente un’indagine sui primi scrittori cristiani,
specialmente Luca e Paolo. Nella terza parte del libro, costituita da una
ventina di pagine circa, Carrère mette a confronto il lavoro di Paolo e Luca e
i fondamenti del cristianesimo istituzionale e della chiesa con il vero annuncio
di Gesù: l’annuncio non della chiesa ma del Regno.
Il messaggio del libro
di Carrère sta tutto in una sua frase: "Mi sembra bello che della gente si riunisca
per stare il più vicino possibile a ciò che c'è di più povero e vulnerabile nel
mondo e in se stessi. Mi dico che è questo il cristianesimo". Per lo scrittore, quindi, il vero
cristianesimo è lontano anni luce dallo sfarzo della chiesa ed è da
rintracciare nell'aiuto disinteressato ai più bisognosi.
©DeniseInguantaEmmanuel Carrère
"Il Regno"
Adelphi
428 pp., 22 euro
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