Ha una laurea specialistica in Istituzioni e Politiche della Pace e dei Diritti Umani ed è stata in Irlanda, Francia, Spagna, Costa Rica, Svizzera e Belgio maturando numerose esperienze professionali.
Alessia Bottone |
Eppure l’autrice non si sconforta, non perde la voglia di sorridere e di lottare.
Così, quando ci sentiamo, mi parla confidenzialmente del suo desiderio di continuare a sognare e ad avere entusiasmo e fiducia nel futuro.
In effetti, di Alessia ti colpisce subito la sua grinta e voglia di fare; caratteristiche con le quali riesce a trasmettere grande positività.
Dopo la laurea quale carriera professionale speravi
di intraprendere?
Il mio sogno era quello di lavorare per
organizzazioni non governative internazionali che si occupano di immigrazione,
profughi e violenza sulle donne. L’idea era quella di andare all’estero, magari
in Africa o in Asia.
Ti aspettavi che il tuo ultimo libro “Papà mi presti
i soldi che devo lavorare?” avesse tanto successo?
In realtà, anche se la stampa e la televisione ne hanno parlato tanto, non ho ben capito se ha davvero avuto tanto successo. Sai, solitamente uno scrittore non riesce a rendersi effettivamente conto. Spero che il mio messaggio sia arrivato a tanti ragazzi come avrei voluto e mi fa piacere quando qualcuno mi dice: “L’ho letto e mi ha fatto sognare!”. Se me lo aspettavo? No, ma speravo di diffonderlo il più possibile.
In realtà, anche se la stampa e la televisione ne hanno parlato tanto, non ho ben capito se ha davvero avuto tanto successo. Sai, solitamente uno scrittore non riesce a rendersi effettivamente conto. Spero che il mio messaggio sia arrivato a tanti ragazzi come avrei voluto e mi fa piacere quando qualcuno mi dice: “L’ho letto e mi ha fatto sognare!”. Se me lo aspettavo? No, ma speravo di diffonderlo il più possibile.
Pensi che in Italia essere persone preparate nel
proprio campo professionale a lungo andare ripaghi o da noi la meritocrazia è
soltanto una chimera?
Noi trentenni siamo figli di una generazione che si è rimboccata le maniche per permetterci di studiare e garantirci un futuro; siamo pieni di aspettative ma ci portiamo dietro tanta frustrazione. Purtroppo da noi la meritocrazia non esiste. Siamo una generazione sfortunata. Abbiamo tanta voglia di fare ma riceviamo troppe porte chiuse in faccia.
Noi trentenni siamo figli di una generazione che si è rimboccata le maniche per permetterci di studiare e garantirci un futuro; siamo pieni di aspettative ma ci portiamo dietro tanta frustrazione. Purtroppo da noi la meritocrazia non esiste. Siamo una generazione sfortunata. Abbiamo tanta voglia di fare ma riceviamo troppe porte chiuse in faccia.
Tu hai viaggiato molto. Trovi che i nostri giovani
connazionali siano più pigri nel cercare di costruirsi una valida carriera
professionale all’estero, rispetto ai loro coetanei dei Paesi in cui sei stata?
Mi rendo conto che gli italiani che vanno all’estero
spesso tornano senza avere imparato nulla; non si integrano, non imparano la
lingua, stanno tra i connazionali senza tentare di acquisire il più possibile
nuove idee da quei luoghi. Naturalmente ciò riguarda solo una parte di italiani,
ce ne sono altri che hanno ottenuto grandi successi. Si sbaglia l’approccio.
Bisogna crearsi un network, quando si è fuori, che ti permetta di rimanere all’estero.
Se dovessi dare un consiglio ai giovani del nostro
Paese diresti loro che è meglio andare o è meglio restare?
Bella domanda! (sorride) E’ difficile rispondere. Sarebbe impossibile andare via tutti. Inizia ad essere problematico farci accogliere all’estero, ma è difficile anche restare.
Bella domanda! (sorride) E’ difficile rispondere. Sarebbe impossibile andare via tutti. Inizia ad essere problematico farci accogliere all’estero, ma è difficile anche restare.
Stai per scrivere un terzo libro?
Si, attualmente sto scrivendo un altro libro, compatibilmente con gli impegni legati al mio lavoro. Per adesso, comunque, è solo una bozza.
Come ti vedi tra qualche anno?
Spero che la mia situazione migliori rispetto a quella attuale e soprattutto mi auguro di conservare l’entusiasmo e la fiducia nel futuro. Purtroppo più si cresce più è difficile continuare a sognare.
©DeniseInguanta
Spero che la mia situazione migliori rispetto a quella attuale e soprattutto mi auguro di conservare l’entusiasmo e la fiducia nel futuro. Purtroppo più si cresce più è difficile continuare a sognare.
©DeniseInguanta
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