Sono in corso fino al 30 settembre le due mostre che svelano una sorprendente serie di opere tessute.
Uno degli arazzi esposti nella mostra |
Un pubblico costante e ben organizzato ha avuto modo di apprezzare durante il primo mese di apertura gli inediti lavori di Mario Vespasiani, opere immaginate durante la grande emergenza sanitaria e che pongono in risalto l'attitudine visionaria di un autore in grado di espandere su più fronti l'impronta pittorica. Negli anni Vespasiani ha confermato l'abilità di saper rigenerare i medium che tocca e i vari ambiti creativi non ancora pienamente sviluppati. In questo caso ha progettato opere di medio e grande formato, collegate ai tempi eccezionali che tutti noi stiamo vivendo, per sottolineare quel senso di "calore" trascurato dalla fretta quotidiana, lo stesso che nella tradizione gli arazzi riuscivano a trasmettere.
Questi lavori sono così diventati metafore dei nostri giorni, emblemi di una maggiore consapevolezza, del proprio animo in rapporto a quello delle persone che ci sono prossime.
Ogni opera esposta è un pezzo unico e riporta impressi sulla trama e rovesciati nome e titolo, ciascuna tela è realizzata intrecciando migliaia di fili colorati, esaltando così la cifra cromatica che ha reso celebre l'autore. Come forma d'arte, l'arazzo si colloca tra alto artigianato e manufatto artistico, solitamente di ampio formato, riporta spesso scene dettagliate. Appesi alle pareti in pietra dei castelli, le cui sale erano difficilmente riscaldabili, univano alla funzione decorativa quella di isolamento termico durante l'inverno. Ma la loro fortuna nei secoli era probabilmente legata alla loro trasportabilità, caratteristica che permetteva di arrotolarli, rendendoli maneggevoli negli spostamenti tra una residenza e l'altra e pratici nell'eventuale a messa in sicurezza in caso d'incendio o saccheggio.
Mario Vespasiani e la sua musa Mara
Gli arazzi rappresentano per Mario Vespasiani un'ideale protezione dagli assalti esterni e dunque il titolo Ar-axis da intendersi quale asse centrale del ritorno a sé. Sono teli che edificano e delimitano un ambiente personale e sacro, in cui i simboli e le figure, più o meno riconoscibili, rimarcano l'importanza da destinare al momento presente, alla condivisione dell'istante e all'ascolto del profondo.
Le mostre sono visitabili nelle gallerie d'arte One Lab Contemporary di Ripatransone (AP) e Two Lab Contemporary di Paese Alto di Grottammare (AP).
Mario Vespasiani e Mara formano una delle coppie più ammirate e misteriose del panorama artistico. Il percorso insieme e l'immaginario creato dal loro rapporto è un rarissimo caso di come si possa vivere in piena libertà senza rimanere vittima delle mode e del mercato, senza mai concedersi a nessun brand se non a loro stessi.
C.S.
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