Grande
concentrazione di gente nell'agrigentino, ma il trend del turismo nella zona
non è poi così favorevole.
Sebbene
Agrigento abbia registrato un flusso positivo di visitatori per quanto riguarda
la Valle dei Templi e il Museo Archeologico, tanto da far parlare fino a
qualche mese fa, esattamente in pieno inverno, con una positività forse eccessiva,
di una città leader del turismo in Sicilia, l’entusiasmo sembra essere scemato.
Sebbene non sia ancora tempo di bilanci, dato che l’estate non è ancora
terminata e la stagione turistica è tuttora in corso, la fine di agosto
consente già di fare qualche calcolo.
Scala dei Turchi |
Se
nel 2016 erano arrivati nel nostro territorio 344.848 turisti, nel 2017 questo
dato è calato del 4,2%, ovvero fino a quota 330.428, e anche questa estate la
tendenza non è al rialzo.
Un’analisi
del genere appare già ad una prima osservazione in contrasto con il boom delle
strutture ricettive che si è registrato a partire da qualche anno, con un ritmo
crescente nella provincia e, in particolare, ad Agrigento: i dati parlano
infatti di una crescita in quattro anni di circa il 100% di nuove strutture.
Tanti nuovi B&B dunque, ma i turisti?
Senza
dubbio un boom di visitatori, oltre che per la già citata Valle dei Templi e
per il museo, si è registrato per la ormai famosissima spiaggia di Scala dei
Turchi, che questa estate si è addirittura confermata il luogo più
fotografato e postato sul noto social Instagram.
Il
problema per la provincia di Agrigento consiste sempre nel cosiddetto turismo
“mordi e fuggi” che comporta la presenza sul territorio di turisti che scelgono
di non fermarsi a pernottare in città ma preferiscono visitare solo alcune mete
più conosciute per poi ripartire in giornata, senza quindi garantire un
sufficiente rientro economico per il territorio.
A
far scemare l’ottimismo circa i dati riguardanti l’andamento del turismo ad
Agrigento e provincia, almeno per ciò che riguarda i mesi appena trascorsi, non
certo per le ipotesi da fare sul futuro, ci pensano i dati raccolti dalla
Confcommercio. Come riferito dal Presidente Regionale della Confcommercio
nonché della Federalberghi, Francesco Picarella, questa è un’estate altalenante
poiché i dati riferiti allo scorso mese di luglio non sono soddisfacenti,
mentre per agosto si è registrato un boom. Ma non basta perché, secondo
Picarella, il mese di agosto è sempre stato caratterizzato da un flusso di
presenze turistiche molto alto, mentre il mese di luglio ha lasciato a
desiderare poiché le località balneari del territorio agrigentino non sempre
sono in grado di offrire servizi adeguati e ciò ha prodotto un flusso turistico
accentuato verso altre località siciliane rispetto alla nostra. Adesso si
guarda al mese di settembre con fiducia perché, grazie al fatto che i prezzi
dovrebbero diventare più abbordabili e il clima restare ancora favorevole, ci
si aspettano risultati positivi rispetto alla media del mese in questione. Ovviamente
bisognerà attendere ancora un po’ per tirare le somme, meglio se fino alla fine
dell’anno, momento più adatto per fare bilanci completi comprensivi di tutti i
dati raccolti.
Una
stagione anomala, dunque, quella vissuta dal turismo agrigentino, con un boom,
ma comprensibile, di presenze nel mese di agosto e un trend non in crescita per
luglio.
Non
sono bastati gli appelli dei vip a visitare le meraviglie delle coste
agrigentine né la condivisione diffusa sui social delle immagini di questi
luoghi a generare un flusso turistico sopra la media, almeno per il mese di
luglio. Non resta che sperare in un settembre davvero straordinario, che possa,
anche se non certamente recuperare i dati dei mesi passati, almeno dare segnali
positivi da non sottovalutare.
©DeniseInguanta
Articolo presente sul Giornale di Sicilia
Nessun commento:
Posta un commento