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giovedì 13 settembre 2018

TURISMO, IL TREND DI UNA STAGIONE NON ANCORA CONCLUSA


Grande concentrazione di gente nell'agrigentino, ma il trend del turismo nella zona non è poi così favorevole.

Sebbene Agrigento abbia registrato un flusso positivo di visitatori per quanto riguarda la Valle dei Templi e il Museo Archeologico, tanto da far parlare fino a qualche mese fa, esattamente in pieno inverno, con una positività forse eccessiva, di una città leader del turismo in Sicilia, l’entusiasmo sembra essere scemato. Sebbene non sia ancora tempo di bilanci, dato che l’estate non è ancora terminata e la stagione turistica è tuttora in corso, la fine di agosto consente già di fare qualche calcolo.
Scala dei Turchi 
Se nel 2016 erano arrivati nel nostro territorio 344.848 turisti, nel 2017 questo dato è calato del 4,2%, ovvero fino a quota 330.428, e anche questa estate la tendenza non è al rialzo.
Un’analisi del genere appare già ad una prima osservazione in contrasto con il boom delle strutture ricettive che si è registrato a partire da qualche anno, con un ritmo crescente nella provincia e, in particolare, ad Agrigento: i dati parlano infatti di una crescita in quattro anni di circa il 100% di nuove strutture. Tanti nuovi B&B dunque, ma i turisti?
Senza dubbio un boom di visitatori, oltre che per la già citata Valle dei Templi e per il museo, si è registrato per la ormai famosissima spiaggia di Scala dei Turchi, che questa estate si è addirittura confermata il luogo più fotografato e postato sul noto social Instagram.
Il problema per la provincia di Agrigento consiste sempre nel cosiddetto turismo “mordi e fuggi” che comporta la presenza sul territorio di turisti che scelgono di non fermarsi a pernottare in città ma preferiscono visitare solo alcune mete più conosciute per poi ripartire in giornata, senza quindi garantire un sufficiente rientro economico per il territorio.
A far scemare l’ottimismo circa i dati riguardanti l’andamento del turismo ad Agrigento e provincia, almeno per ciò che riguarda i mesi appena trascorsi, non certo per le ipotesi da fare sul futuro, ci pensano i dati raccolti dalla Confcommercio. Come riferito dal Presidente Regionale della Confcommercio nonché della Federalberghi, Francesco Picarella, questa è un’estate altalenante poiché i dati riferiti allo scorso mese di luglio non sono soddisfacenti, mentre per agosto si è registrato un boom. Ma non basta perché, secondo Picarella, il mese di agosto è sempre stato caratterizzato da un flusso di presenze turistiche molto alto, mentre il mese di luglio ha lasciato a desiderare poiché le località balneari del territorio agrigentino non sempre sono in grado di offrire servizi adeguati e ciò ha prodotto un flusso turistico accentuato verso altre località siciliane rispetto alla nostra. Adesso si guarda al mese di settembre con fiducia perché, grazie al fatto che i prezzi dovrebbero diventare più abbordabili e il clima restare ancora favorevole, ci si aspettano risultati positivi rispetto alla media del mese in questione. Ovviamente bisognerà attendere ancora un po’ per tirare le somme, meglio se fino alla fine dell’anno, momento più adatto per fare bilanci completi comprensivi di tutti i dati raccolti.
Una stagione anomala, dunque, quella vissuta dal turismo agrigentino, con un boom, ma comprensibile, di presenze nel mese di agosto e un trend non in crescita per luglio.
Non sono bastati gli appelli dei vip a visitare le meraviglie delle coste agrigentine né la condivisione diffusa sui social delle immagini di questi luoghi a generare un flusso turistico sopra la media, almeno per il mese di luglio. Non resta che sperare in un settembre davvero straordinario, che possa, anche se non certamente recuperare i dati dei mesi passati, almeno dare segnali positivi da non sottovalutare.

©DeniseInguanta
Articolo presente sul Giornale di Sicilia





















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