"Il demone di Brera" è un noir scritto da Ippolito Edmondo Ferrario ed edito da Fratelli Frilli Editori, appartenente alla collana I Tascabili Noir.
Sinossi
Poco più di 300 pagine per raccontare la Milano
nascosta, buia, maleodorante che la notte si sovrappone a quella borghese,
dorata e profumata che di giorno pullula Brera.
Protagonista è l'antiquario Neri Pisani Dossi, poco
più che sessantenne esasperato ed esasperante, ossessivo e ossessionato,
collerico e dissoluto, che Ferrario descrive minuziosamente, tanto nel fisico
quanto nel profilo psicologico, fino a renderlo un personaggio pressoché
surreale, incarnazione del vizio seppure con una sua 'etica'.
Tutto ruota attorno alla misteriosa morte di Davide,
adolescente di famiglia perbene, di cui Neri Pisani Dossi è testimone
involontario e su cui decide di indagare, bypassando le Forze dell'Ordine.
Davide Crespi ha
diciannove anni, frequenta con profitto il noto Liceo Classico Giuseppe Parini,
appartiene ad una facoltosa famiglia della cosiddetta “Milano bene”, conduce
una vita tranquilla e irreprensibile.
Un pomeriggio di
fine primavera, durante una festa con degli amici, Davide muore precipitando
dalla finestra della sua abitazione di via Ciovasso, nel cuore del quartiere di
Brera. A questo punto il destino del
ragazzo si intreccia drammaticamente con quello di Neri Pisani Dossi, classe
1954, sociopatico e misantropo antiquario, ex sanbabilino, cultore delle
pratiche sadomaso, discendente dalla nobile famiglia meneghina che diede i
natali allo scrittore Carlo Alberto Pisani Dossi. Neri si ritrova suo malgrado
ad essere l’involontario testimone della morte di Davide. Non credendo alla
versione ufficiale degli investigatori secondo cui il ragazzo sarebbe rimasto
vittima dell’abuso di alcol e droga, l’antiquario inizia una serrata indagine
personale che lo porterà a scoprire sconvolgenti verità sulla doppia vita di
Davide.
L'antiquario, di strada in strada, di via in via, di
locale in locale, conduce il lettore negli inferi dell'umanità che non desidera
redimersi, quella in cui non ci sono leggi 'naturali', quella in cui gli stessi
rapporti basati sul sangue perdono di valore rispetto al 'piacere'. Non c'è
l'amore, c'è il male, in tutte le sue claustrofobiche articolazioni.
Quello di Ferrario è un noir con una forte impronta
sociale, che tocca temi difficili, come la pedofilia e la prostituzione
omosessuale minorile, visti con gli
occhi del misantropo Neri Pisani e dei moralisti che vorrebbero dividere il
mondo in due categorie, pervertiti e insospettabili. Non c'è una denuncia
dell'ipocrisia, c'è l'ipocrisia svelata e narrata attraverso il codice della
degenerazione che tocca la famiglia come la chiesa, realtà che vorremmo
immacolate ma nascondono invece autentici inferni. Ovvio, la Milano di
Ferrario, capitale di moda e tendenza, non è solo così, ma è anche così, questo
il senso. Di qui la volontà di rendere caricaturali i suoi personaggi. Un
escamotage che libera il lettore da qualsiasi processo di identificazione e in
qualche modo lo 'salva'. Semmai l'identificazione dovesse scattare.
Questa
è la seconda indagine di Neri, già protagonista del romanzo L’Antiquario di
Brera (Fratelli Frilli Editori).
Ippolito
Edmondo Ferrario,
milanese, classe 1976, si occupa di comunicazione ed eventi. È autore di
numerosi saggi e romanzi editi da Ugo Mursia Editore, Fratelli Frilli Editori,
Alberto Castelvecchi Editore, Newton Compton Editori.
Tra le pubblicazioni più
recenti: L’Antiquario di Brera (Fratelli Frilli Editori, 2015), Milano
Esoterica (con Gianluca Padovan, Newton Compton Editori, 2015), Milano
Sotterranea (con Gianluca Padovan, Newton Compton Editori, 2013), Mercenario.
Dal Congo alle Seychelles. La vera storia di “Chifambausiku” Tullio Moneta
(con G. Rapanelli, Lo Scarabeo Editore, 2013).
©DeniseInguanta
Ippolito Edmondo Ferrario
"Il demone di Brera"
Fratelli Frilli Editori
318 pp., 12,90 euro
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