Queste parole, che possiamo leggere sul sito di "Val di Kam", sono il chiaro segnale che siamo in presenza di un'esperienza innovativa per ciò che riguarda l'affluenza di visitatori sul territorio che comprende Sant'Angelo Muxaro (AG) e numerosi altri territori vicini.
Pierfilippo Spoto |
Sant'Angelo Muxaro (AG) |
Così tutta la comunità santangelese viene coinvolta perché i turisti o "viaggiatori" sono catapultati in luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e dopo l'escursione tra le bellezze naturali e i luoghi di grandissima importanza archeologica vengono ospitati dalla gente del posto mangiando, seduti a tavolate apparecchiate lungo le viuzze del paese, cibi sani come ricotta, pani cunsatu, biscotti di mandorle e cannoli.
L'esperienza di turismo relazionale prosegue visitando un presepe artigianale che permane per gran parte dell'anno in uno dei quartieri più antichi o facendo trekking con i pastori lungo i sentieri impervi dove storia e mitologia si incontrano.
Questa forma di organizzazione turistica ha coinvolto circa trentadue comuni, dove sindaci e operatori culturali collaborano per la rinascita dei loro territori.
Da qui è nato anche il progetto "Sicania outdoor" che ha lo scopo di portare sempre più visitatori in luoghi che sono sconosciuti al turismo di massa. A questo proposito sono state organizzate escursioni da Punta Bianca fino al Castello di Palma di Montechiaro, che offrono la possibilità di vedere panorami mozzafiato.
Pierfilippo Spoto è stato invitato all'Expo di Milano come relatore per raccontare la sua esperienza di guida relazionale nei Monti Sicani e nell'agrigentino al workshop "Le proposte dei borghi più belli d'Italia e dei borghi rurali ai tour operators internazionali", organizzato dall'Assessorato Regionale al Turismo Sport e Spettacolo della Regione Sicilia.
"Ci sono i margini per vivere di turismo, bisogna però che ciascuno faccia la propria parte impegnandosi per diffondere la conoscenza del territorio e i valori dell'accoglienza e dell'ospitalità" sottolinea Pierfilippo Spoto.
In effetti il turismo relazionale, sviluppato grazie a "Val di Kam", ne è la più palese dimostrazione.
©DeniseInguanta
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