Da "Black Bacarra" a "White Lilium", il
percorso artistico di Maria Latino segue le tappe segnate dal passaggio da un nome d'arte ad un altro.
Lei, giovane agrigentina dell'85, è illustrator, comics designer, steampunk, cyberpunk, victorian, gothic, dark beauty, cybergothic, dark artist. Una forma d'arte particolare e suggestiva la sua, dietro la quale si cela una ragazza di poche parole, ma che al momento opportuno sa essere molto diretta.
Dopo avere frequentato gli studi pedagogici, nel 2003 si è iscritta alla scuola di fumetto di Milano, in seguito nel 2007/08 ha seguito due corsi di fotografia e reportage fotografico. Nel 2011 ha iniziato la sua carriera esponendo le sue foto alla Farm Cultural Park, in seguito ha partecipato a diverse collettive a Roma, tra cui il festival horror "Interiora", e altri eventi facenti parte di Marte Live. Nel 2014 ha vinto le finali regionali dei Marte Awards che le hanno permesso di partecipare ad un evento molto importante a Roma, una collettiva di giovani emergenti tenutasi all'ex Mattatoio di Testaccio. Ha poi tenuto diverse mostre, tra cui quelle curate dalla libreria “Capalunga”, importante punto di aggregazione culturale per la città di Agrigento.
Qualche tempo fa ha partecipato ad uno stage di fotografia in Messico, dedicato a "El dia de los muertos".
E' partita dal progetto "Ashes to Ashes", che ha vinto le finali dei Marte Awards, per poi passare a "Dust to Dust". Si tratta di vari progetti uniti da un sottile filo rosso.
Nelle sue opere ha sempre messo cuore e anima e ha fuso insieme fotografia, disegno e mitologia con l'obiettivo di riportare alla luce la bellezza nascosta sotto il degrado.
Qual è la differenza sostanziale tra Black Bacarra e White Lilium, i due nomi che hai scelto per identificarti come artista?
“Black Bacarra” ha rappresentato il periodo più dark del mio percorso artistico. Poi ho sentito l’esigenza di una rinascita e mi sono trasformata in “White Lilum”. Infatti i miei lavori del primo periodo sono più forti rispetto a quelli attuali. Inoltre la “W” capovolta e la “L” rappresentano le mie iniziali.
Come vedi il legame tra fotografia e disegno, visto che lavori sulle foto come fossero pitture?
Le mie foto sono già destinate a diventare
disegni, infatti ogni volta che realizzo uno scatto lo imposto immaginando già
come potrò trasformarlo attraverso la pittura.
Tu stessa hai definito la tua arte “forte”. Cosa
vuoi comunicare attraverso di essa?
Mi preme comunicare il degrado e l’abbandono di
molti luoghi, in particolare i centri storici, perché sono convinta che con l’impegno
di tutti possono essere salvati.
Dunque in che modo l’arte e la bellezza possono
salvare il territorio?
Io, per quelle che sono le mie possibilità,
cerco di fare un lavoro di sensibilizzazione per scuotere le coscienze. E’
difficile, ma basterebbe cominciare con poco, tenere puliti e rispettare i
luoghi in cui ci troviamo ad esempio.
Nel 2014 hai vinto le finali regionali dei
Marte Awards e ciò ti ha permesso di partecipare ad una collettiva di giovani
emergenti a Roma. Come hai vissuto quella esperienza e in particolare il
confronto con altri giovani artisti?
In quella occasione sono dovuta partire di
nascosto perché lavoravo e temevo di perdere il lavoro però mi ero resa subito
conto che era un’occasione troppo importante per me. E’ stata un’esperienza
bellissima e, trovandomi con altri giovani artisti, mi sono sentita parte viva
del tutto. Ho finalmente visto riconosciuto il valore del mio lavoro.
Hai partecipato ad uno stage di fotografia in Messico.
Quanto è importante per la tua ispirazione la dimensione del viaggio?
E’ fondamentale. Scoprire nuove realtà mi ha
aiutato ad apprezzare maggiormente il mio territorio e a lottare per
valorizzarlo.
Sei partita dal progetto “Ashes to Ashes” per
arrivare a “Dust to Dust” seguendo sempre, come dici tu stessa, un sottile filo
rosso. Perché questo elemento ricorrente?
Il filo rosso, oltre a rappresentare in generale
il destino, indica per me l’abbandono e ciò perché tutti i miei lavori
artistici sono collegati da questo tema ricorrente.
Le tue opere sono oniriche, malinconiche e
molto suggestive. Da cosa ti fai ispirare: da altri artisti, dal tuo stato d’animo
o soltanto dall'ambiente in cui vivi?
Nei miei lavori influiscono diversi elementi:
le foto che riguardano il degrado si ispirano all'ambiente in cui vivo; poi ci
sono le foto manipolate, come i teschi rossi, che si ispirano al mio stato d’animo
e alle letture. Non c’è un artista in particolare a cui mi ispiro, di solito
invece mi lascio trasportare dalla lettura e dai viaggi.
Pensi di restare nella tua terra o vuoi andare
via alla ricerca di nuove possibilità nel tuo campo?
©DeniseInguanta
Maria Latino alias Black Bacarra |
Maria Latino alias Black Bacarra |
Maria Latino alias Black Bacarra |
Opera di Maria Latino alias White Lilium |
Opera di Maria Latino alias White Lilium |
Nessun commento:
Posta un commento