domenica 5 ottobre 2025

La cultura che edifica: il significativo esempio di "Indipendenti, Ribelli e Mistici"


Esiste un luogo in Italia dove la cultura viene forgiata in maniera progressiva, come a dire artigianale, dentro un'atmosfera di "creatività incandescente”questo spazio è lo studio d'arte di Mario Vespasiani, che con la moglie e musa Mara ha ideato "Indipendenti, Ribelli e Mistici"

Giunta alla sua quinta edizione, dopo aver accolto a Ripatransone nelle Marche quasi cinquanta tra i più lucidi pensatori del nostro tempo, questa rassegna ha trasceso la definizione di "festival" per diventare qualcos'altro: un opificio culturale, un laboratorio creativo del pensiero, un vero e proprio cantiere per la costruzione di un profondo umanesimo. La sua unicità e la sua riconosciuta autorevolezza a livello nazionale non risiedono nella grandezza dei numeri, ma nella profondità effettiva del suo agire e nell'originalità del suo metodo.

Il primo elemento chiave è il format stesso, non una serie di lezioni frontali, ma un autentico laboratorio dove il dialogo e il confronto sono la materia da modellare, in cui i contenuti non vengono proposti già delimitati ma aperti e vissuti in tempo reale, attraverso un processo fatto di "scambi, interruzioni, ripartenze, dubbi e risposte". Si rivendica il diritto alla complessità, all'esitazione, alla domanda che genera altre domande e allora l'atelier diventa una "palestra per la mente" che esclude la pigrizia intellettuale di chi va a "cercare solo quello che già conosce". In questo la rassegna è intrinsecamente "aggregativa verso l’alto” in quanto non cerca un consenso di massa, ma chiama a raccolta quella comunità di anime generose, curiose e coraggiose che desiderano "conoscere ed espandere la propria coscienza”. 

Il secondo pilastro è il luogo: la scelta di "abitare" lo studio dell'artista trasforma ogni incontro in un'esperienza immersiva, difatti i partecipanti non sono semplici spettatori, ma ospiti attivi (che giungono da tutta Italia) con a disposizione strumenti e tracce per innescare un processo di conoscenza in grado di sviluppare poi non solo contenuti ma anche amicizie. Questo genera un'energia irripetibile altrove, un'atmosfera di intimità e di sacralità che predispone all'emancipazione e allo scambio autentico. L'ambiente diventa esso stesso un relatore silenzioso, un testimone del fatto che le idee discusse non sono astratte, ma possono e devono incarnarsi in una forma, in una bellezza, in una vita all’altezza delle aspettative.

Ad oggi Mario Vespasiani è l’unico artista italiano che oltre ad aver avuto una simile idea innovativa, con Mara, la sostiene e promuove direttamente. La missione che guida questo “cantiere" è esplicitamente trasformativa, il titolo stesso – "Indipendenti, Ribelli e Mistici" – non è un'etichetta, ma un manifesto. Si coltiva l'indipendenza dal pensiero unico, la ribellione alla banalità e al conformismo e la sensibilità mistica intesa come capacità di percepire la dimensione spirituale dell'esistenza. La selezione dei relatori segue questo filo d'oro: vengono invitati "personaggi che incarnano in un determinato momento una particolare lucidità di un pensiero lungimirante, indipendente e profondamente umano". Il fine ultimo, dichiarato con evidente chiarezza, è quello di contribuire a "generare una società più coesa, generosa e gioiosa di vivere".

È qui che il progetto, nella visione da filantropi di Mara e Mario Vespasiani, rivela tutta la sua lungimiranza, quale investimento sulla comunità per favorire la crescita culturale, la creazione di nuove opportunità e la coesione sociale. In un mondo che vuole gli individui consumatori isolati, la rassegna "Indipendenti, Ribelli e Mistici" invita a diventare cittadini partecipi nel riscoprire il valore delle relazioni intense, a gettare i semi per "collaborazioni attuali e avventure future". È la dimostrazione vivente che la cultura, quando è autentica, coraggiosa e guidata da un amore profondo per l'essere umano, non è un lusso, ma il più potente strumento per immaginare e, infine, per costruire fattivamente quella che - si auspica ad ogni occasione - sia la società migliore.









L’artista Mario Vespasiani come mecenate e promotore culturale


Per comprendere il pensiero e la missione di Mario Vespasiani non è sufficiente analizzare unicamente la sua produzione artistica, per quanto vasta e complessa, bisogna osservare il modo con cui ha saputo costruire attorno a sé un tessuto culturale di cui la rassegna "Indipendenti, Ribelli e Mistici", giunta alla sua quinta edizione, rappresenta il cuore pulsante e la manifestazione più eloquente. Per focalizzare il suo percorso è necessario comprendere la maturazione che lo ha portato a trascendere il ruolo tradizionale dell’artista per diventare una mente che attrae e motiva. In un'epoca segnata dalla specializzazione esasperata e dalla frammentazione, dove l'artista crea, il curatore sceglie, il critico giudica e l'istituzione ospita, Vespasiani ha compiuto un atto di sintesi, non limitandosi ad essere l'autore di opere d’arte bensì il mecenate e il propulsore di un intero ecosistema culturale e questo duplice ruolo, che lo rende una figura pressoché unica nel panorama nazionale, non è un'attività accessoria, ma l'espressione più compiuta della sua visione del mondo.

Come mecenate, attraverso la sua reputazione, convoglia attorno a sé filosofi, scrittori, architetti e antropologi, con un atto di generosità intellettuale che ribalta l'impostazione narcisistica di tanti artisti, affinché gli appuntamenti possano risuonare, amplificarsi a vicenda e raggiungere un pubblico attento e partecipe. Come propulsore, si occupa con Mara della scelta dei relatori e dei temi che si inseriscono in un percorso di indagine chiaro e in linea con le sue stesse ricerche pittoriche e spirituali. La rassegna diventa così una sorta di opera d'arte essa stessa, un'architettura di pensiero in cui ogni incontro è un capitolo che getta luce sulla condizione umana contemporanea.

È in questa fusione tra il mecenate e il propulsore che si realizza la sua missione più profonda: un duplice atto di connessione e di coesione, creando una "connessione" orizzontale tra le menti e le discipline nel favorire una sempre maggiore partecipazione sociale del pubblico. In un'epoca di isolamento digitale e di fruizione passiva, il suo spazio è un presidio di umanità, un luogo fisico in cui una comunità si riunisce per ascoltare, per interrogarsi, per condividere un'esperienza. È la rinascita della piazza quale cuore pulsante della polis, un atto di resistenza contro la disgregazione dei rapporti. L'unicità e l'importanza di questa iniziativa, a livello nazionale, risiedono proprio in questo modello, non si tratta di un festival istituzionale, bensì di un centro intellettuale di una comunità viva e pulsante. 

La sua “azione creativa e attrattiva" non appassiona solo per l'attualità delle sue opere, ma per la vitalità di un simile progetto culturale, che si pone come un'alternativa concreta e praticabile all’appiattimento del dibattito contemporaneo. Mario Vespasiani non comunica solo mediante i suoi cicli pittorici, ma tracciando una nuova via per identificare il ruolo dell'artista nel XXI secolo: creatore di opere d’arte e perno della comunità, catalizzatore di dialoghi e custode di una mentalità in cui è possibile pensare criticamente, sognare e vivere insieme senza paura la complessità del nostro tempo.



Indipendenti Ribelli e Mistici è una rassegna d’avanguardia totalmente gratuita, promossa e sostenuta da Mara e Mario Vespasiani per favorire la coesione sociale, la crescita culturale e la valorizzazione del proprio territorio. 



Mario e Mara


"Indipendenti, Ribelli e Mistici": i campi di indagine, le tematiche e i protagonisti della rassegna nelle varie edizioni

FILOSOFIA
Diego Fusaro - Gianluca Magi - Andrea Nannini 

TEOLOGIA
padre François-Marie Dermine - S. E. Andrea Andreozzi

MEDICINA
dott. Vincenzo Valentini - dott. Maurizio Pinkerle - dott. Michel Mallard

ECUMENISMO
Brunilde Neroni

SPIRITUALITA’
Massimo Bianchi - Ilaria Lahoz - Giorgio Cerquetti

MEDITAZIONE E DISCIPLINE ORIENTALI
Paola Paolini - Marco Monaldi

POESIA
Paola Mancinelli 

MUSICA
Lorenzo Della Fonte - Arturo Stàlteri - Duccio Limberti e Lali Burduli

ANTROPOLOGIA
Mario Polia - Martino Nicoletti - Valentina Ferranti 

SOCIOLOGIA
Roberto Siconolfi - Antonello Cresti

LETTERATURA
Daniela Musini - Viola Di Grado - Mirko Zilahy 

ARCHITETTURA
Ludovico Romagni e Grazia Maria Traini

SCIAMANESIMO
Roberta Tomassini

FIABE
Paolo Battistel

MUSE (Musica e Letteratura)
Patrizia Citeroni

STORIA CONTEMPORANEA
Raffaella Nova Santagostino

LETTERATURA e MUSICA
Maurizio Serafini 

ATTIVISMO e ARTE
Loredana Finicelli

ECONOMIA
Antonino Galloni

PSICOLOGIA
Antonella Baiocchi

MUSICA e MISTICISMO 
Domenico Romano




















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