Se
ne parlava all'inizio solo in America, continente delle grandi trasformazioni sociali,
ma oggi il fenomeno del “Gender bender” suscita grande attenzione anche
negli altri Paesi.
Il
“Gender bender”, letteralmente chi piega l’identità di genere, è l’indice di
un forte cambiamento sociale. Esso consiste in un sentire trans o genderqueer espresso
attraverso il corpo, lo stile, lo spettacolo, la moda e il linguaggio.
Tale
fenomeno, scuotendo gli stereotipi del pensiero binario uomo/donna, potrà avere
importanti ripercussioni sui diritti umani e civili.
Personaggi americani dello spettacolo hanno affermato di non sentirsi né uomo né donna, ma
di essere esattamente nel mezzo, il che significa – secondo il loro pensiero – avere il meglio dei due sessi.
Altri
affermano di credere nella fluidità di genere e in quella sessuale, senza
identificarsi in nulla.
In
America molti studenti e attivisti vorrebbero avere più opzioni per esprimere
il proprio genere nel sistema educativo, come in effetti già fanno sui siti web
di dating e sui social network come facebook. Per questo organizzano
manifestazioni e conferenze per sensibilizzare le varie amministrazioni.
La
terminologia per identificare le identità di genere è molteplice: agender, pangender,
trans; ciò rende evidente come possa essere estremamente variegato l’universo
dell’identità di genere e sessuale.
Il
tema ha avuto conseguenze anche nei media, tanto che alcuni giornali in lingua
inglese utilizzano il pronome “it” per identificare le persone che si
rispecchiano in questa neutralità di genere.
In
Italia si è appena cominciato ad affrontare il tema, anche se sono già sorti
movimenti per la difesa della dignità della persona e l’estensione dei diritti
umani secondo il principio di uguaglianza, al di là del genere in cui ci si
identifica.
©DeniseInguanta
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