Considerazioni: "Nell'Arca di Noa" di Francesca B. è più di un romanzo, è un manuale di sopravvivenza per tutte quelle donne indipendenti, forti e coraggiose che quotidianamente si ritrovano durante la ricerca della propria libertà e autonomia a fare i conti con un "catalogo" di uomini esibizionisti, maniaci e patetici, che troppo spesso si reputano grandi latin lover ma che invece sono ossessionati dalle loro manie di grandezza e caratterizzati da un profondo egoismo verso la donna. Finiscono così per limitarsi a fare passerella ogni giorno con donne diverse puntando sul numero e non sulla qualità e finendo per sprofondare nella loro mediocrità. Perché in fondo si sa: "Chi fa l'idiota con tante donne è solo perché non riesce a soddisfarne neppure una".
La storia si sofferma sui mitici anni Sessanta ma è così attuale da sembrare appena scritta.
La protagonista è un'eroina, lontana anni luce dalle tante megalomani sciacquette che affollano con i loro ridicoli, ossessivi e provocanti selfies le bacheche dei social.
La sua prima volta è una violenza sessuale attuata da un giovane professore universitario, all'apparenza perfettino che invece si rivela un essere bestiale.
Questa esperienza la segna così tanto da portarla, all'inizio, a odiare gli uomini e vedere nell'atto sessuale una sorta di vendetta verso l'universo maschile.
Da allora Noa andrà alla ricerca dell'orgasmo che nessun uomo, troppo preso da sé, riuscirà a darle. Ma non si tratta della semplice ricerca del piacere sessuale bensì della felicità, cioè di quell'aspetto della vita umana che tutti vorrebbero raggiungere ma che è più difficile da ottenere tanto più si è donne forti, sensibili e libere nel senso buono del termine.
Alla fine del libro tutte vorranno conoscere la protagonista Noa o l'autrice Francesca B., se non altro per stringerle la mano, complimentarsi per il suo coraggio e spirito di sopportazione verso tanti uomini così insignificanti e magari riderci su davanti a un buon caffè, come si fa tra amiche quando si scherza insieme della ridicolaggine di certi "maschi"... Ma non ditelo agli uomini!
Presentazione della casa editrice: "Nell'Arca di Noa" è un racconto strano fatto di storie vere, talmente vere da sembrare frutto di pura fantasia. Un’educazione alla vita attraverso il sesso e l’amore, anche quelli più spregiudicati almeno nelle intenzioni.
Pur essendo stato scritto oltre trent’anni fa non è per niente datato, sembra anzi frutto di un blogger in cui dal cinismo e romanticismo tipicamente femminili scaturiscono una narrazione avvincente e smagata. È un binomio di bon ton misto a bestialità e banalità quotidiane che non lasciano il lettore indifferente.
Una bambina scopre il sesso a cinque anni poi diventa un’adolescente ribelle, una bella ragazza piena di sogni e di desideri, una donna, e il sesso la segue come una specie di maledizione.
Lei non raggiunge infatti mai l’orgasmo. Non perché sia frigida ma solo perché i suoi uomini anche quando la amano sono troppo distratti dal loro piacere. Vero: qualcuno la usa ma va ripetuto, anche quelli che la amano non la soddisfano. L’uomo è troppo preso da se stesso.
Esilarante fino allo spasimo e tragico sino alle estreme conseguenze non è mai, veramente mai, lacrimoso. È anzi zeppo di episodi comici o tragicomici. Vedi quando Noa incontra al mare il suo uomo del momento, un regista, che se la sta spassando con una sciacquetta e che nega decisamente d’essere lui. Pura commedia all’italiana. Per non parlare di quando si trova vestita solo di una giacca maschile davanti ai gendarmi francesi. L’abito è del console italiano, lo si capisce dal portafoglio pieno di soldi, e lei seguita a sostenere: “è mio”. Tutto vero, lo afferma il console al telefono.
A ogni pagina c’è insomma qualcosa di spiazzante… Vedi per esempio la madre che parla sempre di donne incinte perché è lei ad essere incinta.
Divertente e cinico al punto giusto per chiunque voglia credere che sesso e amore non possano essere disgiunti ma anche per chi ritiene che il sesso è una cosa e che l’amore ne è un’altra.
"Nell'Arca di Noa" è soprattutto per chi ritiene che il piacere sia un diritto di chiunque e l’amore ancor più. Un libro per tutti. Per tutti coloro che vogliono ridere del sesso e dell’amore ma desiderano farlo senza banalità e senza cinismo.
Quarta di copertina: "Nell'Arca di Noa" è il racconto tutto al femminile di un’educazione sentimentale e soprattutto sessuale che dura una vita o quasi. La protagonista riceve nella sua arca vari esemplari maschili.
Ovviamente uno alla volta, lei è una romantica. E li ama, li desidera, li coccola, si concede e li protegge, senza però mai raggiungere l’orgasmo. Gli uomini invece, alcuni la amano, altri un po' la amano e un po' la usano, provando però sempre piacere unilaterale estremo. Colpa dell’educazione cattolico-borghese della
donna o della distrazione del maschio?
Francesca B., chiaro nome de plume, fotografa un atteggiamento maschile e una propensione femminile. E lo fa con l’aria di una cronista mondana. Del resto tutti i suoi amici sono personaggi del mondo dello spettacolo e lei è una giornalista.
Un libro divertente, smagato, e amaro sino a rasentare il cinismo. Le lettrici ameranno incondizionatamente Francesca B. perché le vendica in blocco. I lettori, almeno quelli non permalosi, la perdoneranno per le sue intemperanze verso il genere maschile. È così ironica e femmina questa scrittrice...
©DeniseInguanta
Francesca B.
"Nell'Arca di Noa"
Iris 4 Edizioni
112 pp., 13,50 euro
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