Salvatore
Buccafusca, attore di televisione, cinema e teatro, nonché drammaturgo e scrittore, ha
alle spalle numerose e brillanti esperienze in campo artistico.
L'abbiamo
intervistato per scoprire qualcosa in più della sua carriera e dei suoi prossimi
progetti.
Se
dovessi scegliere due aggettivi per definirti
professionalmente e
artisticamente quali sarebbero?
Salvatore Buccafusca |
Appassionato e meticoloso: sono i due aggettivi che più mi rappresentano.
Cosa
significa per te recitare in teatro?
Il
teatro è la mia più grande passione. Tutto il mondo è un palcoscenico dove rappresentare
le vicende e la metamorfosi della vita. Sono sempre stato appassionato di
teatro fin da piccolo quando frequentavo l'oratorio dei padri carmelitani alla
Kalsa, il mio quartiere d'origine a Palermo. Ho sempre amato il mondo
dell'arte, ma nello specifico la mia voglia di andare in scena è nata dopo la lettura di alcuni testi teatrali e la conoscenza
del mio primo regista Fabio Cavalli. In silenzio, quando il teatro è ancora chiuso, mi piace mettermi in contatto con tutti gli elementi del teatro
stesso: quinte, luci, scenografie e me stesso. Shakespeare definisce
l'attore come colui che usa la sua mostruosa sincerità per essere ciò che non è.
Il teatro è per me un atto d'amore, una fusione che si ripete e si rinnova ogni
volta, come se fosse sempre la prima volta. Anche oggi, dopo tanti anni di
teatro e innumerevoli spettacoli portati in scena in tutta Italia, quando ho
tempo, mi piace riprendere in mano i copioni che conservo gelosamente e rileggo
le mie parti, non vi nascondo che provo sempre tanta emozione.
Qual
è l’opera teatrale in cui hai recitato che ti è rimasta di più nel cuore?
Non
credo di averne una in particolare in quanto ognuna di esse ha lasciato sempre
un segno dentro di me sia per il testo che per il personaggio che ho interpretato.
Sei
anche uno scrittore, hai infatti pubblicato il libro “Una maschera per vivere”.
Come vivi il rapporto con la scrittura?
Non
mi ritengo uno scrittore ma una persona con la passione per la scrittura, mi
piace molto cogliere gli aspetti della vita di tutti i giorni, il cambiamento
della nostra società, certe piccole situazioni che poi fanno il momento che
stiamo vivendo. Mi auguro che da un mio libro prima o poi possa trarne fuori
uno spettacolo teatrale.
Salvatore Buccafusca |
Da
drammaturgo su quale fatto o argomento ti piacerebbe scrivere un’opera?
Mi
piacerebbe molto scrivere e mettere in scena una storia che ho già in mente e sulla
quale sto scrivendo una miriade di appunti che mi auguro poter accorpare quanto
prima in un libro.
Se
ti dico “Le ombre di Platone”, cosa rispondi?
Le
Ombre di Platone è un’associazione culturale nata dalla voglia e dal desiderio sia
mio che di Patrizio Pacioni di avere una realtà artistica tutta nostra che ci
permettesse di non dipendere da altri nel promuovere le nostre attività
culturali, presentazioni di libri e produzione di spettacoli teatrali di un
certo interesse sociale e culturale. Devo dire che a un anno dalla nascita
abbiamo già portato avanti numerose iniziative di un certo interesse.
Quali
sono i prossimi progetti artistici che puoi svelarci?
I
prossimi obiettivi sono uno spettacolo sulla famigerata Banda della Magliana
per la regia di Francesco Sala, con Fulvia Lorenzetti e Gaetano Carbone e me
stesso in scena, che debutterà ad Acquapendente il 2 dicembre e poi in altri
teatri. Su questo tema sono stati spesi fiumi di inchiostro e realizzate
diverse fiction, ma noi racconteremo la storia in maniera del tutto differente
per lanciare ai giovani il messaggio di non emulare i veri protagonisti di
questi misfatti. Altro progetto è portare in Sicilia lo spettacolo “Sua
Eccellenza è servita”, un’opera tragicomica messa in scena l'anno scorso che ha
avuto un notevole successo di pubblico e di critica. Partiremo da Palermo al
teatro Sant'Eugenio dall'11 al 13 Gennaio.
©DeniseInguanta
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