venerdì 6 marzo 2015

MARCO VOLA IN ALTO. IL GIOVANE SAVATTERI DA "ENFANT PRODIGE" A LOS ANGELES

Le porte di Casa Savatteri, nonché della Casa del Musical, si aprono per me in un luminoso pomeriggio di febbraio.
Marco è sull'uscio a fare gli onori di casa.
Altezza notevole, viso pulito e modi estremamente educati e galanti da uomo di altri tempi.
Mi fa accomodare in salotto e sprofonda sul divano, mentre con le dita affusolate da pianista tormenta un cuscino.
Marco Savatteri
Inizia a parlare ed è un fiume in piena. "Savatteri, - scherzosamente lo chiamo per cognome - ma non dovevi essere un tipo timido e riservato?"
Sorride e dice: "Io? Mai stato introverso!" 
Compositore, autore e regista teatrale, a soli trent'anni ha già un curriculum professionale e artistico invidiabile. E' stato un "enfant prodige" ma non ama sentirselo dire, non ama sentirsi elogiare per le sue qualità così spiccate. Lui, che a soli 14 anni ha fondato la "Compagnia Teatrale Eva Duarte" girando diversi Paesi in tour, ha creato poi la "Casa del Musical" ad Agrigento, un fiore all'occhiello per ciò che riguarda le discipline che preparano al mondo dello spettacolo. 
"Si chiama casa - sottolinea- perché deve essere un luogo ospitale per tutti i giovani talenti della musica, del canto, del ballo e della recitazione."
Non vuole che si dica, ma Marco è anche un mecenate; uno che fiuta il talento e sostiene, anche economicamente con borse di studio, i ragazzi che hanno buone capacità ma sono privi di mezzi materiali. D'altronde la "Casa del Musical" non riceve sovvenzioni pubbliche di nessun tipo. 
Marco Savatteri
"Sto cercando di creare un ambiente il più possibile multiculturale facendo partecipare alle lezioni anche ragazzini figli di extracomunitari" - aggiunge.
"A questo punto la domanda mi sorge spontanea!" gli confesso.
Quando è nata la tua passione per la musica e il teatro?
Credo sia nata quando ero ancora nella pancia della mamma. Ho sempre avuto una grande fantasia e adoravo le recite scolastiche. Conoscevo a memoria i film di Walt Disney che mi hanno avvicinato moltissimo a questo mondo. Ma il grande salto c'è stato il 5 maggio del 2001, quando a 14 anni ho esordito con la compagnia teatrale "Eva Duarte" da me fondata. Rappresentammo il musical "Evita".
Ti sei occupato di musical come "Cleopatra. L'alba si fa tramonto", "Macbeth musical tragedy" e "Evita" per l'appunto. Se dovessi scrivere un nuovo musical di che cosa tratterebbe?
Sicuramente non si tratterebbe di un colossal come "Cleopatra". Ne sceglierei uno di genere comico, magari ne scriverei uno ironico e irriverente sui santi.
Hai collaborato con brand del calibro di D&G e Thun. Dell'evento organizzato da Dolce e Gabbana a Venezia, in cui ti sei esibito suonando al piano brani di musica classica, che cosa ricordi maggiormente?
Era un ambiente da fiaba dove il lusso era tangibile. Mi ha colpito l'operosità di Domenico Dolce perché credo che anche se si è ai vertici di una grande azienda bisogna spendersi e non soltanto delegare. E poi ricordo le mie gaffe! Non ho riconosciuto il modello David Gandy, attuale testimonial di D&G, scambiandolo per un semplice collaboratore.
Secondo te nel migliore dei mondi possibili dovrebbe essere abolita la parola...?
Pregiudizio. Penso che sia frutto dell'ignoranza e tolga a molti la possibilità di fare e magari migliorarsi. E poi, aggiungerei, vorrei che fosse abolito il fatto di prendersi troppo sul serio.
Hai delle fobie particolari che ti piacerebbe esorcizzare?
Sicuramente l'ansia da palcoscenico. Mi è venuta quando esordii a 14 anni perché sapevo che la riuscita dello spettacolo dipendeva in gran parte dalla mia capacità di gestire tutto e ancora adesso, prima di uno spettacolo, sono molto ansioso.
Rivelami una cosa in cui sei bravissimo e pochi lo sanno.
Potrei risponderti che sono bravissimo in cucina e molti stentano a crederci. In generale, invece, sono davvero abile a mascherare bene quello che non so fare.
Qual è il vero lusso oggi? E non parlo di cose materiali.
Potere ancora entusiasmarsi. Alzarsi la mattina e fare ciò che ci piace. Restare ancora un po' bambini pur essendo adulti. Se mi chiedessi qualcosa di materiale, invece, ti risponderei avere l'orto in casa; è una cosa che mi piacerebbe fare perchè mi riporta alla genuinità del passato.
Qual è il modo migliore per rilassarti?
Stare davanti al camino acceso ascoltando musica; d'estate, invece, guardare il panorama stando immerso nella mia piscina. Come vedi, mi rilasso quando riesco a godermi la tranquillità della mia casa, dato che il lavoro mi porta spesso in giro per il mondo. 
Progetti per il futuro? 
Ne ho moltissimi. Farò un musical con 40 ragazzi a Caserta in collaborazione con Fabrizio Berlincioni; curerò la regia di 4 concerti in Brasile; sto lavorando tra Londra e Los Angeles ad un nuovo progetto teatrale; farò la regia per "Ippolito" di Euripide che sarà rappresentato dai ragazzi del liceo classico "Empedocle" di Agrigento al teatro antico di Palazzolo Acreide, infatti sto cercando di fondare una compagnia di teatro classico nella mia città. Inoltre farò un tour con i ragazzi della "Casa del Musical" che si esibiranno appunto in un musical. A tal proposito voglio invitare tutti i ragazzi che desiderano esprimere il loro talento a venire nella nostra scuola perchè li aspettiamo a braccia aperte.
©DeniseInguanta



 

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