lunedì 16 marzo 2015

INDHUJA, "SONO UN MASCHIACCIO E NON MERCE DA MATRIMONIO"

In un paese come l'India, dove ancora oggi le donne sono merce da matrimonio e devono sottostare a nozze organizzate e alla violenza inaudita degli stupri, la rivolta di Indhuja Pilla, ventitreenne di Bangalore, ha suscitato grande scalpore.
La giovane, in seguito alla scoperta che i genitori l'avevano iscritta in un sito per cercarle marito, ha pubblicato un post, che è subito diventato virale tanto da essere stato letto circa 230mila volte in due settimane, in cui accusava i genitori di averla descritta in modo accattivante per farla diventare "merce da matrimonio".
Indhuja ha subito smentito la sua famiglia descrivendosi realmente, sottolineando di essere un maschiaccio, di essere atea, di desiderare di viaggiare il più possibile e di non volere figli e ha poi aggiunto di cercare un uomo che riesca a sostenere una conversazione per almeno 30 minuti e che condivida le sue stesse passioni.
In India, dove le donne non sono libere di esprimere idee diverse dalla maggior parte della popolazione e dove una donna che sale su un autobus alle 9 di sera viene reputata poco seria e, quindi, se subisce uno stupro, vuol dire che se l'è cercata, le parole di questa ragazza così coraggiosa hanno aperto un dibattito, che si è fatto sentire anche negli altri paesi.
Indhuja è diventata un'icona di libertà e indipendenza e le sue parole sono state di incoraggiamento per tante indiane che vorrebbero cambiare la loro avvilente situazione.
Non ci resta che dire: "Forza Indhuja!"
©DeniseInguanta
Articolo presente anche in
AgoraVox

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