Al Teatro Pirandello di Agrigento ieri e l’altro ieri è andato in scena uno degli spettacoli più attesi della stagione: “Iliade, il gioco degli dei”, con protagonista Alessio Boni.
Si tratta di un viaggio attraverso il poema epico di Omero, che rievoca il mondo degli dèi immortali e il loro impatto sulla sorte degli uomini, in un intreccio che attraversa il tempo e la memoria.
Lo spettacolo porta sul palco una drammaturgia corale firmata da Roberto Aldorasi, Alessio Boni e Marcello Prayer, offrendo al pubblico una rilettura intensa e suggestiva di uno dei capisaldi della letteratura greca e occidentale. La produzione, di grande impatto visivo ed emotivo, è realizzata da Nuovo Teatro, in collaborazione con Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia.
Boni è uno Zeus dimesso, fedifrago e smemorato, e insieme un più dignitoso Achille.
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Foto di Filippo Manzini |
Lo spettacolo dura all’incirca un’ora e un quarto: un’operazione di particolare rivisitazione dell’Iliade, quella capitanata da Alessio Boni.
Si procede per frammenti scelti, quadri riproposti con gusto contemporaneo e giocoso.
Nello spettatore riaffiorano memorie scolastiche o di successive riletture dell’opera attribuita a Omero, che devono fare i conti con gli effetti della riduzione dell’opera.
Se questa volta Alessio Boni ha deciso di interpretare Zeus, con tutta la sua corte discesa dall’Olimpo, può farlo con la connivenza di questi personaggi che protagonisti della pace e della guerra glielo permettono, giocando con quelli che sono al servizio degli dei e ne conducono le sorti delle varie guerre e delle rare paci che i semidei riescono a strappare alle divinità.
Zeus pare comunque più interessato a rincorrere belle dee, suscitando l’ira di Era.
Ma secondo la tradizione gli uomini si sostituiscono alle divinità ed anche ai semidei, risultando in tutto e per tutto come gli uomini e con la loro caducità, che li rende mortali. Ecco allora che si insinua con modernità il tema delle guerre attuali e la morte degli eroi. Come non insinuare nella cancellazione di Ettore ucciso da Achille la perdita di personaggi moderni; così come la caduta di Troia ricorda le infinite guerre che lasciano dietro di sé infinite rovine.
Un’Iliade divertente, altamente teatrale, caratterizzata da una recitazione piena di ironia. Sorprendente Alessio Boni che, messi momentaneamente da parte i toni forti e passionali, si è abbandonato ad un’interpretazione più giocosa, leggera, ironica e, in virtù di ciò, divertentissima.
Uno spettacolo che lascia il segno, poco importa se si abbia amato o meno l’Iliade sui banchi di scuola.
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