Una
domenica pomeriggio, causa la giornata calda e soleggiata, decido di lasciare
la città, così vicina al mare, per andare in una zona un po' più fresca con l’intento
di staccare la spina dalla routine che non lascia respiro; così mi avventuro
per i paesini più vicini e mi reco, ancora una volta, in un
borgo suggestivo e ricco di storia: Sant'Angelo Muxaro (AG).
La compagnia è
piacevole ed ho anche la fortuna di essere accompagnata da una guida
improvvisata ma che conosce abbastanza bene il posto.
Inerpicarsi su per la montagna, che è la naturale sede di questo paesino da cartolina, è
rilassante perché il paesaggio è mozzafiato, a tratti brullo e malinconico, con
le casette che sono ben curate e che si affacciano sui tornanti che ci conducono
alla meta.
Dopo
un percorso di circa mezz'ora ci appare, maestoso e silente, Sant'Angelo.
Saliamo
i tornanti con la nostra autovettura e iniziamo a vedere le prime insegne che
ci raccontano di una storia antica e suggestiva.
Il paese, infatti, è
conosciuto per un’antica necropoli e per i resti archeologici, come la patera
aurea, famosi nel mondo.
Giunti
in cima ci appare un borgo suggestivo ed ospitale, sebbene evidentemente
abitato da pochissime persone.
Sant'Angelo Muxaro |
Ci rechiamo a trovare un’anziana signora di più di novant'anni che conosciamo
bene e che, dolce ed accogliente, ci invita a sederci e ci mette a disposizione
la sua casa. Vuole a tutti i costi offrirci qualcosa! Ci dice che possiamo noi
stessi servirci aprendo la credenza in noce che contiene ogni genere di
leccornie.
Il
paese deve sicuramente nascondere un segreto, un elisir di giovinezza, perché le
persone vivono a lungo e gli anziani sono in salute! Sarà forse la tranquillità
e l’aria pulita e fresca?
Ci
allontaniamo dalla casa della signora e ci avventuriamo per le viuzze del
paese. È uno spettacolo per gli occhi vedere il paesaggio mozzafiato su cui
si affaccia il belvedere: colline e montagne, un fiume che scorre tranquillo, i
tornanti su cui si appoggiano gli altri paesi.
Un
turista sfreccia sicuro con la bici sulla strada lastricata. Nessun negozio né
persone per le strade: sono quasi tutti a messa in una delle due chiese presenti,
l’altra è chiusa. Gli altri, per lo più
anziani, sono in piazza, da cartolina anch'essa; se ne stanno seduti ai
tavolini del bar a giocare a carte e quando arriviamo mi guardano curiosi perché
sono chiaramente nuova del posto.
Giovani
quasi non ce ne sono; ne ho contati pochissimi in giro tra la zona del
belvedere e la chiesa.
Un
signore distinto, che conosce la mia guida d’eccezione, ci invita a sederci al
bar, mi dice che farà spostare un tavolino per permettermi di accomodarmi nel
caso in cui dovessi vergognarmi di stare seduta tra gli anziani. Da queste
parti, come ancora accade in molti paesi della Sicilia, il bar è un ambiente
frequentato esclusivamente da uomini.
Ci
guardiamo intorno: ci sono case in vendita con su scritto “Vero Affare”. Ci chiediamo
se possa essere davvero un affare comprare una casa qui. Spesso si tratta di
piccole abitazioni con una stanza sull'altra e ci domandiamo come possa essere
abitare in una casa del genere, in cortili così piccoli ma davvero
caratteristici.
Ci
facciamo mille domande perché notiamo che, sebbene non esistano locali o luoghi
dove potere uscire a divertirsi, le persone sono comunque ben vestite, attente
anche al fatto che è domenica e bisogna abbigliarsi a festa!
Ci
chiediamo dove possa essere Pierfilippo, colui che si è tanto impegnato a far
conoscere Sant'Angelo Muxaro nel mondo. Vorremmo parlargli e raccontargli le
sensazioni che stiamo provando durante questa meravigliosa esperienza. Ci dicono
– il paese è piccolo e la gente mormora! – che è in giro con un gruppo di
turisti. Sfortunatamente non riusciamo ad incontrarlo.
Si è fatto quasi buio e dobbiamo rientrare. Percorriamo le stradine che ci conducono all'auto. Ci sono
anziani con le loro badanti, spesso rumene, seduti con le sedie davanti alle
porte.
C’è
silenzio! Non si odono rumori, solo una tranquillità disarmante ed emozionante.
Lasciamo
Sant'Angelo, i suoi odori, le sue luci suggestive, i suoi cortili caldi e
accoglienti e i suoi abitanti fortunati, che sembrano vivere in un’altra epoca.
Torniamo
in città ma ci sentiamo diversi: abbiamo avvertito un modo nuovo di vivere e
conosciuto una maniera a noi completamente ignota di trascorrere le giornate, così sonnecchianti e rilassanti a Sant'Angelo Muxaro.
Ce
ne andiamo con due consapevolezze: la prima è che in un posto come questo non si può non riflettere su questioni esistenziali che ci spingono ad andare
alla ricerca del senso della vita; la seconda è che torneremo!
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