mercoledì 25 giugno 2025

“Alle porte del ciborio”, è uscita la raccolta di poesie di Fabio Mengozzi


"Alle porte del ciborio" è la raccolta di poesie del compositore e pianista astigiano Fabio Mengozzi che mette in luce tutto l'incanto della sua musica attraverso, questa volta, la parola poetica.








Nato nel 1980, si è precocemente rivelato come un enfant prodige del pianoforte vincendo numerosi concorsi internazionali. Ha studiato sotto la guida del celebre pianista Aldo Ciccolini, diplomandosi in pianoforte, direzione d'orchestra e composizione col massimo dei voti. Successivamente ha ottenuto il diploma di perfezionamento in composizione presso la prestigiosa Accademia di Santa Cecilia a Roma. Giovanissimo ha intrapreso un'importante carriera internazionale come compositore, vedendo eseguite le sue composizioni in prestigiose sedi e in nazioni quali Austria, Argentina, Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Israele, Italia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Slovenia, Stati Uniti, Svizzera, Ucraina.
La sua musica, molto accattivante all'ascolto, nasconde numerosi significati all'interno dei brani, che sono invece estremamente complessi, costruiti facendo riferimento alla simbologia e alla numerologia. Per questo motivo Fabio Mengozzi è stato definito “compositore pitagorico”. Lo stesso compositore ama definire la sua musica “stratificata”. 





Fabio Mengozzi




Caratteristiche della raccolta poetica

·Editore: ‎Robin Edizioni

·Anno di composizione: ‎ estate 2024

·Data di pubblicazione: ‎ maggio 2025

·Contenuto della raccolta: ‎ 40 poesie

·Principali temi trattati: ‎ tempo, decadenza, nascita, morte, senso del sacro, rinascita, memoria, spiritualità, identità e conoscenza di sé.

·Dove trovare il libro: può essere ordinato in libreria o dai principali store online.

 

 Come afferma lo stesso autore Fabio Mengozzi:

«Alle porte del ciborio è la mia prima avventura in ambito poetico. Mi sono avvicinato alla poesia da musicista, desiderando sperimentare un secondo linguaggio per esprimere me stesso.
L'esperienza maturata in anni di costante pratica del ritmo musicale mi ha condotto a
sviluppare un approccio del tutto personale alla metrica del verso poetico, che in queste poesie è strutturata in modo certosino attraverso costanti richiami al linguaggio musicale e tale da terminare un incedere non di rado interrotto, spezzato. Il ricorso a suggestioni prese a prestito dall'ambito musicale stabilisce un collegamento virtuale tra le quaranta poesie. Ci si avventura così in un viaggio, un percorso alla ricerca del senso del sacro, che culmina nella risoluzione catartica dell'ultima poesia, da cui è tratto il titolo della raccolta.
Come accade nella mia musica, anche il mio stile poetico si distingue per le sfumature piuttosto oscure, misteriose. Pertanto la piena comprensione di queste poesie non può essere affidata al solo intelletto, ma si realizza unicamente in presenza di una disposizione introspettiva e intuitiva: è questa la luce che non si può vedere se non con gli occhi dei ciechi, evocata nel XVII componimento».

Info sull'autore https://fabiomengozzi.wixsite.com/fabiomengozzi




©DeniseInguanta

Articolo presente anche su Il Nuovo Baracchino














Nessun commento:

Posta un commento