Bellezze naturali da non perdere in Sicilia: la candida spiaggia di Punta Bianca è destinata a diventare riserva naturale anche grazie alla spinta determinata dalla pubblicità positiva che è stata fatta da diversi vip che hanno visitato la zona.
Conosciamo meglio questo luogo davvero suggestivo e incontaminato.
Punta Bianca (Agrigento) |
Sempre più visitatori giungono ogni anno da tutto il mondo ad Agrigento, città di grande importanza storica e culturale, conosciuta, in particolare, per la splendida Valle dei Templi e per la famosissima Festa del Mandorlo in Fiore, assolutamente da non perdere. Ma il territorio agrigentino sta conoscendo un momento di grande popolarità anche per la sua meravigliosa costa, caratterizzata dall’alternarsi di suggestive spiagge fatte di sabbie dorate e scogli che rendono più frastagliato e selvaggio il paesaggio marino. Ed è proprio in mezzo a questa varietà di elementi naturali che emergono in tutto il suo fascino le grandi pareti di roccia bianca, formata dalla marna calcarea e argillosa, che caratterizzano l’ormai famosissima Scala dei Turchi e la località di mare nota come Punta Bianca.
Punta Bianca si caratterizza per i colori vivi e luminosi tipici del sud della Sicilia e fa parte della striscia di costa che da Agrigento si estende verso la cittadina di Licata.
Per raggiungerla occorre, partendo dal centro di Agrigento, prendere la statale 115 fino al Villaggio Mosè e da qui proseguire lungo la statale in direzione Licata. Poco dopo l’uscita per Naro sarà possibile trovare l’indicazione per Punta Bianca. Purtroppo però, a questo punto del percorso, il tragitto si fa più sconnesso e occorre prestare più prudenza alla guida a causa della strada sterrata. Ben presto, però, si giunge in una zona adibita a posteggio dove è possibile lasciare l’auto per proseguire a piedi seguendo le chiare indicazione che puntano verso la spiaggia. Per potere giungere alla caletta occorre camminare per circa 20 minuti, ma ne vale la pena considerata la bellezza del posto e anche la possibilità di fare del sano trekking. Lungo il percorso è ben visibile un bunker della seconda guerra mondiale, testimonianza del fatto che siamo in una zona da sempre ritenuta militarmente strategica. In effetti, a pochi chilometri vi è ancora oggi, nel territorio denominato Drasi, un poligono di tiro militare. Giunti sul posto sarà possibile godere di un’immensa pace, dato che il luogo è poco frequentato. La sabbia è grezza e dal colore intenso e il mare è così cristallino che sembra di essere su una spiaggia tropicale. Qui il paesaggio marino si fa quasi surreale grazie alla presenza della candida marna che scintillante riflette durante il giorno i raggi del sole e nelle notti di luna piena appare bianca come una montagna d’inverno.
Sulla scogliera candida vi sono ancora i ruderi di una vecchia casa di doganieri. L’edificio è dismesso dai primi anni Sessanta tanto da sembrare un luogo spettrale, ma un tempo ebbe un ruolo strategico per il controllo del traffico di merci di contrabbando che giungevano nell’agrigentino proprio attraverso questo luogo appartato e solitario, prima di essere intercettate e bloccate dalla Guardia di Finanza.
Oggi questo luogo è diventato meta dei turisti più amanti della natura ed è sicuramente un angolo di paradiso fatto di sole, di mare e di tranquillità per tutti quelli che sognano luoghi incontaminati e selvaggi.
©DeniseInguanta
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