Guenda Goria, occhi dello stesso colore del cielo e uno
sguardo così espressivo da bucare lo schermo, passa dal cinema al teatro con estrema disinvoltura e affronta con grande talento ogni prova
artistica che le si presenta.
Guenda Goria |
Attrice e pianista, Guenda ha un curriculum di tutto
rispetto. Oltre a una laurea in filosofia estetica, degna di nota, si è
diplomata in pianoforte al Conservatorio di Milano nel 2010 e all'Actor's
Academy sempre a Milano nel 2009, per poi frequentare l'Accademia di
recitazione al Centro Sperimentale di Roma e il laboratorio teatrale presso il
M.A.S. di Milano.
Dopo il nuovo debutto teatrale in “Sua eccellenza
è servita”, andato in scena al teatro Cyrano di Roma, abbiamo chiesto a Guenda
Goria di svelarci qualcosa in più di sé e del suo lavoro. Sempre gentile
e disponibile, Guenda ha risposto minuziosamente alle nostre domande.
- Parlaci del tuo
ruolo in "Sua eccellenza è servita".
Lo
spettacolo si è sviluppato all'interno di un gioco metateatrale, siamo una
compagnia scalcinata ad una prova generale; io sono un'attrice d’accademia d’arte drammatica insicura che si ritrova all'interno di una compagnia di guitti
e che non sa andare a braccio; il ruolo che l’ attrice interpreta è Olga, una
donna pretenziosa amante di un uomo che le ha promesso la felicità e che sono
anni che non fa che prenderla in giro, ad un
certo punto prenderà le parti di un terzo personaggio misterioso... Salomè.
- Hai recitato nella
pellicola cinematografica "Il giocatore invisibile" per la regia di
Stefano Alpini. Com'è stato interpretare il ruolo di Anna, moglie del professor
Nari?
Sono felice che questo film venga alla luce, è un’ opera
prima di Stefano Alpini, un film che affronta la caduta di un uomo con toni
dostoevskiani ed una cifra stilistica che richiama il grande cinema del passato
italiano; io interpreto un personaggio femminile pieno di luce e di ombre.
- Quando ti viene
proposto un ruolo cosa ti spinge ad accettarlo? Ci deve essere qualcosa in
particolare che deve ispirarti?
Sono
completamente istintiva, cerco quello che mi è affine nella vita e nel lavoro.
Ho avuto la grande fortuna di far parte di progetti onesti e di qualità.
- Sei stata regista
di "Nel buio dell'America", in cui hai diretto anche tua madre Maria
Teresa Ruta. Hai in programma di occuparti nuovamente di regia teatrale?
Mi piacerebbe molto.
- Hai interpretato
tanti personaggi tra cinema, teatro e televisione. Quale ti è rimasto più nel
cuore?
Regan di Re Lear, i cattivi shakespeariani sono fantastici!
- Di recente si è
tanto parlato dello scandalo Weinstein e di altri casi simili. Cosa ne pensi?
Sono felice che tutto questo venga alla luce; è necessario un
riposizionamento culturale femminile all'interno della società e partire dal
mondo dello spettacolo in cui il sottinteso sensuale è molto presente è come
puntare i riflettori su una serie di luoghi comuni, misoginie e omertà taciute
da sempre. È come se si fosse aperta una ferita che non ha mai smesso di
sanguinare. Mi auguro che senza scadere nella sessuofobia si cominci a
parlare di desiderio e d’ amore; sogno un mondo dove nel confronto tra uomo e
donna contino solo le capacità.
- Sei sempre molto
impegnata tra cinema, teatro e televisione. Puoi svelarci qualcosa dei tuoi
progetti futuri?
Sarò a gennaio in scena al teatro Leonardo di Milano con
Sinceramente bugiardi.
- Se ti arrivasse
una proposta professionale da Hollywood come reagiresti? Saresti entusiasta o
ti dispiacerebbe troppo lasciare l'Italia?
Magari!
I progetti cinematografici a cui ho preso parte hanno avuto successo all'estero; "Chi salverà le rose" sta avendo proprio in questi giorni un'ottima
distribuzione internazionale e vorrei portare "Nel buio dell’ America" negli
Stati Uniti.
©DeniseInguanta
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