venerdì 14 settembre 2018

DALLA STORIA ALL'IMPRENDITORIA, IL PICCOLO MONDO ANTICO DI SUCCESSO DI ALESSANDRO MODICA



C’è un posto speciale in Sicilia dove storia, arte e bellezza si incontrano, quel luogo si chiama Noto. Lì, tra splendidi palazzi barocchi, lungo via Nicolaci, la via della famosa infiorata netina, c’è un angolo di paradiso, fatto di gusti straordinari e profumi delicati: è la “Cantina con uso di cucina”, un ristorante eccellente il cui proprietario, Alessandro Modica, è un giovane imprenditore agricolo e del settore della ristorazione.


Alessandro è colto e determinato, uno dei pochi trentenni che
Alessandro Modica
ha già alle spalle anni di lavoro, nel suo caso passati nell'azienda agricola di famiglia che gestisce con il padre, Felice Modica, e tra i tavoli della “Cantina con uso di cucina”, appunto, e dell’”Orto di Santa Chiara”, una pizzeria che ha aperto nel 2014 dopo avere recuperato l'antico orto della clarisse del Monastero di Santa Chiara; senza dimenticare il punto di degustazione dei vini della Cantina di famiglia posto nell'antico complesso della Tonnara di Marzamemi.
Si è laureato con lode in Storia Antica alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, per poi specializzarsi in Numismatica Antica, sempre a Bologna. Ma dal 2007, pur non rinunciando alla sua passione per la storia, ha deciso di intraprendere una carriera lavorativa differente. Da qui la Cantina, l’Orto e la produzione di vini e altri prodotti di qualità eccellente, oltre ai rapporti commerciali con diversi Stati, dove la famiglia esporta i propri vini e oli di Noto.
“Memento audere semper” sembra essere il motto di
Alessandro Modica e il padre Felice
Alessandro Modica, a cui piacciono le sfide impossibili, ma che grazie alla sua determinazione diventano realizzabili. Un uomo di altri tempi per il modo educato e gentile di porsi e per la dialettica diretta e impeccabile. Capace e intraprendente, ha un futuro luminoso dinanzi a sé grazie alla sua instancabile voglia di fare e alla sua positività. Crede profondamente nei valori, per lui gli affetti familiari vengono prima di tutto, tanto che ha allestito a Noto, nei vecchi uffici del Palazzo di famiglia, la Casa Museo “Antonino Modica Nicolaci” per ricostruire la prestigiosa storia della sua famiglia che un po’ si identifica con quella di Noto.
Amante della cultura, appoggia ogni iniziativa che possa valorizzare l’arte in tutte le sue forme e l’enogastronomia di qualità.
Alessandro Modica è l’esempio lampante di come cultura, imprenditoria e amore per il territorio possano convivere perfettamente e dare risultati sorprendenti. Un esempio da imitare per tanti giovani che hanno perso fiducia nel futuro o che pensano che tutto sia loro dovuto senza rimboccarsi le maniche e lavorare sodo.

Lo abbiamo incontrato per conoscere gli aspetti più importanti della sua vita professionale e del suo modo di essere.
Cantina con uso di cucina, via Nicolaci

Alessandro, quando hai deciso di dedicarti completamente all’attività di famiglia anziché proseguire la carriera in Storia Antica?
Subito dopo la morte di mio nonno c'è stata la necessità di continuare le attività connesse all'azienda di famiglia, ho quindi deciso di rimboccarmi le maniche e dedicarmi completamente all'imprenditoria agricola, affiancando mio padre in questo percorso. Voglio sottolineare che, anche se ho intrapreso questa strada per senso del dovere, ho fin da subito seguito gli affari di famiglia mettendoci grande amore e passione. D'altronde posso affermare di non avere mai abbandonato la mia grande predisposizione verso la Storia Antica, infatti la valorizzazione del passato è la linea guida che seguo anche nel mio lavoro di imprenditore agricolo e di ristoratore.

Hai un lavoro molto impegnativo. Come riesci a gestire tutto
Orto di Santa Chiara
in maniera così efficiente? C’è un aspetto del tuo carattere che ti aiuta in questo?

Sì, il mio lavoro è molto impegnativo e assorbe praticamente tutto il mio tempo. Ho spirito di sacrificio. Sono una persona molto rigorosa e questo aspetto del carattere mi aiuta nella gestione del mio lavoro. Per me l'ordine è importantissimo ed è quello che cerco di perseguire nell'occuparmi delle cose di famiglia. Altro aspetto importante è sicuramente il cercare di circondarmi di validi collaboratori, questo è un punto fondamentale quando si gestisce un'attività imprenditoriale.

Noto è un posto meraviglioso tanto da essere meta di migliaia di turisti. Quanto sei legato alla tua terra?
Sono profondamente legato alla mia terra tanto da impegnarmi costantemente nel recupero della storia, delle bellezze, della cultura e dell'arte che appartengono a questa città. Quando perseguo un progetto lavorativo legato a questa posto lo faccio sempre con l'idea di migliorare e valorizzare Noto, per me l'aspetto economico è sempre stato secondario.

Sei una persona molto autocritica. Pensi che questo aspetto del tuo carattere abbia sempre risvolti positivi oppure essere severi con se stessi talvolta è deleterio?
Nel lavoro essere autocritici è importante se si vogliono raggiungere determinati obiettivi. Ma se è vero che l'autocritica aiuta a migliorarsi, è anche importante non sottovalutare il fatto che a livello personale, invece, essere severi con se stessi spesso ha effetti deleteri e per nulla positivi.

Consiglieresti ai giovani di investire nel settore dell’imprenditoria agricola o nella ristorazione?
Prima di tutto consiglierei di investire nel settore che si ama realmente, facendo ciò che più appassiona. Nello specifico, i settori dell'imprenditoria agricola e della ristorazione stanno vivendo un momento di valorizzazione perché si è compresa l'importanza di ritornare alla terra, da dove parte tutto, nonché di investire sul made in Italy, soprattutto nel settore dell'enogastronomia che produce delle eccellenze da esportare in tutto il mondo. Per questo mi sento di consigliare di intraprendere questa strada, l'importante è che lo si faccia con amore e non per una pura questione economica, anche perché in questi settori le difficoltà da affrontare sono tante. Se poi si ha la possibilità di avere un'attività di famiglia è importante curarla e farla crescere, ma per riuscire in ciò è fondamentale prima di tutto appassionarsi a quello che si fa.

Le sfide ti appassionano. Quali sono le prossime sfide professionali che ti sei proposto di affrontare?
Sto portando avanti diversi progetti, sfide professionali davvero impegnative che potrebbero richiedere anche anni prima di vedere la luce. Tuttavia rientra nel mio carattere non abbattermi davanti alle difficoltà. Per ora posso solo dire che si tratta di progetti volti alla riqualificazione del territorio, al recupero di luoghi da destinare alla fruizione pubblica, alla ricerca del bello e dell'arte in tutti i suoi aspetti. In tutto ciò che mi propongo di fare nel mio lavoro metto sempre al primo posto il rispetto per la mia città e la sua valorizzazione. 



©DeniseInguanta



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