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mercoledì 22 agosto 2018

ALBERTO BAMBINI VINCE A LOS ANGELES CON "LUCINDA". IL REGISTA TOSCANO SI RACCONTA


Alberto Bambini, regista toscano, è reduce da una grande soddisfazione professionale. Il suo corto, Lucinda, dopo aver fatto tappa a Los Angeles per il CineFest, ha vinto al Festival Los Angeles Film Awards, aggiudicandosi il premio per la Best Narrative Short.

Nel cast del corto troviamo gli attori Mario Diodati, Martina Ambrosino, Sofia Del Carlo. La storia è ambientata quasi del tutto in una chiesa e la giovane Lucinda è perseguitata da fantasmi del passato che la fanno ricadere in un'esplosiva malvagità.
Il regista, da sempre affascinato dal mistero e dalla religione, ha affermato che la paura è uno dei sentimenti più puri e violenti che il nostro cervello e il nostro corpo possano provare.
Il cortometraggio ha destato sin da subito il consenso della critica e degli spettatori e sarà protagonista per tutta l’estate di vari festival.

Lo abbiamo incontrato per saperne di più della sua vita professionale e personale.




Alberto Bambini



Parlaci di Lucinda. Ti aspettavi che venisse premiato a Los Angeles?
La vittoria di Los Angeles è stata una bellissima soddisfazione. Onestamente speravo di raggiungere traguardi del genere perché è un prodotto che ho pensato e realizzato per un pubblico ampio e non solo Italiano.

Ricevere un riconoscimento così importante a Los Angeles che cosa ha suscitato in te?
È un po’ come se qualcuno mi avesse detto: “Ok, la strada è quella giusta. Adesso pedala più forte!”

Quando hai capito di volere fare il regista?
Sono una persona che ama avere tutto sotto controllo e forse la regia è una naturale evoluzione di questo.

Perché hai scelto proprio il genere horror?
Perché in mente mi sono sempre costruito questo genere di storie. Non saprei dire i motivi, bisognerebbe chiederlo al mio cervello!

Quanto conta lo studio e quanto conta invece l’esperienza per chi vuole fare il regista?
Io sono un autodidatta, forse non sono la persona più indicata per rispondere a questa domanda. Penso però che in ordine le cose necessarie siano passione, perseveranza, esperienza e studio.

Quando sei sul set cosa provi?
Non vedo l’ora di arrivare alla sera per rivedere il frutto del nostro lavoro..

Quanto è difficile oggi, nel nostro Paese, fare il regista?
Nel nostro paese oggi è difficile fare di tutto, non solo il regista. Se non mettiamo in campo la determinazione e la passione, come ho detto prima, il rischio che la cosa diventi da difficile a impossibile è molto concreto.

Visto che sei un regista horror e dovresti, in teoria, essere abituato a tutto, sarebbe interessante sapere se hai delle fobie particolari.
Niente di troppo particolare, sono terrorizzato dai ragni come milioni di persone anche se ci sto lavorando.

Sfatiamo anche il pregiudizio secondo cui i registi horror sono sempre cupi. Mi racconti della volta che hai riso di più?
Nel mio caso è verissimo. Sono uno scorpione, dunque sono sempre cupo.

Come ti vedi tra qualche anno? Cosa speri per il futuro?
Spero davvero di aver sempre la fortuna di poter fare le cose che amo con le persone che amo. 

©DeniseInguanta


































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