Considerazioni:
“Il graffio della regina” di Enzo Natta,
edito dalla Iris 4 Edizioni, è un
romanzo noir singolare, nella sua accezione positiva, per sviluppo e
impostazione stilistica.
L’autore, infatti, non si limita soltanto a
raccontare la storia di un omicidio, utilizzando un costrutto scorrevole e coerente
e soffermandosi sulle figure del commissario Pollini e del giornalista
Rosaspina, ma arricchisce il libro con pensieri critici e dati storici,
trasformando il suo noir in un manuale di grande respiro che ha molto da
insegnare.
A questo occorre aggiungere che Natta si sofferma,
con risultati sorprendenti, sulla descrizione di ambienti e paesaggi, in particolare
su Rivamare, località immaginaria della riviera ligure in cui è ambientata la
storia.
Il commissario Pollini e il giornalista
Rosaspina, due amici accomunati dall'amore per la verità e la lealtà, rappresentano
l’esatto opposto delle bugie e delle falsità che caratterizzano l’omicidio in
questione.
I due indagano sull'apparente suicidio di Adele Paolucci,
moglie di un noto industriale. Accanto a loro, nelle indagini, anche due donne,
il sostituto procuratore Maria Elisa Germisano e il nuovo vicecommissario Elena
Cerquetti.
L’autore descrive e lascia spazio a tutti e
quattro i personaggi, integrandoli perfettamente con Rivamare, suggestiva
località.
“Il graffio della regina” trova il suo termine di
riferimento in Luigi Pirandello, giallista dei misteri dell’io; infatti ogni
personaggio indossa maschere diverse a seconda della situazione e viene
descritto anche dal punto di vista psicologico e introspettivo.
Il libro è un noir che richiama i maestri di
questo genere con citazioni e riferimenti degni di nota.
Non un semplice giallo, dunque, il romanzo di Natta,
ma un libro che con i suoi numerosi richiami, compresi quelli riguardanti il
cinema e la storia, si rivela essere completo e in grado di attirare l’attenzione
del lettore fin dalla prima pagina.
Incipit
“Pronto,
chi è?”
“Sono
Giusti, dottoressa, c’è un caso di suicidio, una questione delicata…si tratta
di una persona molto in vista.”
Quarta di copertina: Un introverso commissario, un estroverso
giornalista, un affidabile cartomante, un avvenente sostituto procuratore in
crisi matrimoniale, una coppia di sposi in apparenza felice e unita... il
ritrovamento di un cadavere in una ridente e tranquilla cittadina ai confini
con la Francia. Ma anche un labirinto di menzogne. Omicidio o suicidio? Sarà
l'intuito femminile a fornire la soluzione? Un caleidoscopio di personaggi a
caccia dell'artiglio che accompagna il lettore sino all'ultima pagina. Un noir
in cui nulla è davvero come sembra.
Autore: Enzo Natta, giornalista e
critico cinematografico. Ligure di nascita, vive e lavora a Roma.
Libri pubblicati: Guida al cinema, UCIIM 1962; Pane,
cioccolata e un po’ di cinema, Cartia
1977; Filmcronache, LDC 1980; Uno sguardo nel buio –
Cinema, critica e psicoanalisi, Effatà 2005; Una poltrona per due – Cinecittà fra
pubblico e privato, Effatà 2007; etc.
©DeniseInguanta
Enzo Natta
"Il graffio della regina"
Iris 4 Edizioni
148 pp., 15,50 euro
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