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giovedì 12 febbraio 2015

PERCHÉ SANREMO CI FA SENTIRE SEMPRE A CASA


Siamo nel vivo della gara canora più attesa dell'anno. Come sempre il Festival di Sanremo, che anche quest'anno prevede una competizione agguerrita tra gli artisti partecipanti, fa parlare di sé.
Pochi ammettono di guardarlo, moltissimi fingono di snobbarlo, pochissimi non se ne curano.
Nella settimana sanremese tutti diventiamo vocal coach, stilisti, musicisti e soprattutto cantanti. 

Forse è vero che il Paese si ferma per dedicarsi ad analizzare ogni aspetto, ogni minuzia del palco più amato e più odiato d'Italia.
Ma chi osa negare che il Teatro Ariston ci affascina un po’ tutti? A chi non piacerebbe essere, almeno una volta, presente in quella platea ad osservare i cantanti esibirsi dal vivo?

Sarà per quell'aria un po’ glamour che c'è in questi giorni a Sanremo o forse per quel tuffo nel passato che irrimediabilmente il Festival porta con sé ma nessuno riesce a restare indifferente.
Poi ognuno ha i suoi gusti; così le vallette possono non piacere, le canzoni vengono etichettate negativamente e gli ospiti possono essere discutibili, ma tutto concorre a fare di Sanremo un grande fenomeno mediatico che riesce sempre a tenere incollati numerosissimi spettatori davanti alla televisione.
Io, ad esempio, non sono una nostalgica, eppure devo ammettere che guardando Albano e Romina salire insieme sul palco dell'Ariston in un'edizione passata sono ritornata bambina e mi sono detta: "Se loro riescono nuovamente ad esibirsi in coppia, dopo il terremoto provocato dalla fine della loro storia, allora tutto può davvero succedere!" Certo, tra i due mancava quel feeling di qualche anno fa, ma l'empatia, si sa, non la può comprare nemmeno il più alto dei cachet.
Sanremo sa sempre come farci sentire a casa. Non importa che dalla prima edizione siano passati tutti questi anni e tanto sia cambiato in Italia, quando c'è il Festival ce ne stiamo tutti accucciati sulle nostre poltrone ad ascoltare una voce più o meno intonata o un testo non sempre gradito.
In fondo quel che conta è partecipare, anche davanti ad un televisore, ad una delle poche manifestazioni rimaste che ancora oggi ci fa sentire uniti in questo grande e sfortunato Paese che si chiama Italia. 
©DeniseInguanta

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