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venerdì 29 settembre 2023

Sbarchi di migranti, cosa sta succedendo nel Mediterraneo? Intervista ad Antonio Evangelista


Antonio Evangelista è stato esperto per la sicurezza all’estero e si è occupato di Isis. Ha portato avanti diverse missioni, investigando sui crimini di guerra, terrorismo, crimine organizzato, mafie balcaniche e corruzione ed è stato in Giordania per anni per occuparsi di terrorismo. Attualmente, tra i vari impegni professionali, si occupa anche di analisi geopolitica.

Ha scritto diversi libri, tra i quali “Mediterraneo - stesso sangue, stesso fango”, che sarà pubblicato a breve, nel quale ha affrontato, tra i vari argomenti, anche la questione riguardante gli sbarchi di migranti nel Mediterraneo.

Evangelista ha risposto alle nostre domande proprio sulla questione sbarchi. 



Antonio Evangelista 




Ultimamente c’è stato un numero elevato di sbarchi di migranti. Che cosa sta succedendo nel Mediterraneo?

Nel Mediterraneo, nel mare nostrum, sta succedendo di tutto e non da ieri. Quando parliamo di questo mare dobbiamo rammentare quanti e quali sono gli interessi strategici dei paesi le cui coste vi si affacciano, ai quali si aggiungono i paesi che trovandosi fuori da quel mare ne hanno condizionato o determinato, senza esclusione di colpi, vicende/tragedie ancora oggi non del tutto chiarite come la strage di Ustica e in questo caso mi riferisco ovviamente a USA, UK e Francia.

Sono decenni che nel Mediterraneo si muovono profughi delle guerre dovute alla ‘esportazione della democrazia’ della NATO e delle sue bugie, a cui si aggiungono i migranti economici, e l’Italia, che di questo mare è la porta di ingresso in Europa, è la prima a essere coinvolta, come sempre da sola in prima linea.

Per venire ai giorni più recenti rilevo che negli ultimi sbarchi sembra predominante la presenza di emigranti ‘economici’ e proprio pochi giorni addietro mi è capitato di leggere un tweet interessante che mi ha rammentato una situazione simile risalente all’ondata di migranti che interessò Germania e Austria nell’estate 2015 e mi spiego.

Un tweet datato 14 settembre 2023 del reporter Erik Tegnér [1] riferisce:

“Ho appena parlato con 4 maliani e 1 guineano (18 anni). 3 mesi di viaggio via Algeria/Tunisia. Sorprendentemente, nessuno ha pagato la traversata per arrivare qui a #Lampedusa. A corto di cibo nel centro, aspettano il cibo fuori dai ristoranti. La gente del posto li serve.”

A questo elemento si aggiunga la denuncia fatta pubblicamente dallo stesso giornalista circa il fatto che funzionari UE gli avrebbero impedito di intervistare i migranti [2]; perché? E quale autorità hanno questi sul suolo nazionale?

Andiamo indietro di qualche anno, quando la Germania e l’Austria si sono trovate a fronteggiare un’ondata di profughi che arrivavano prevalentemente da Siria e Medio Oriente. Un’analisi del prof. Vladimir Shalak [3] esaminò il flusso di tweets relativi a quell’onda di rifugiati - che si riversarono sulle coste della Grecia, via Turchia, per raggiungere Germania e Austria [4] - e scoprì, con un programma denominato Scai4Twi [5], che diciannovemila tweets ricevuti dagli immigranti diretti in Germania (hashtag #refugee), indicavano Germania (50%) e Austria come paesi più accoglienti, di fatto orientavano il flusso dei rifugiati. Il 93% dei tweets dedicati alla Germania inneggiavano Wilkommen” ai profughi. Tra i messaggi più virali quello lanciato da Lotte Leicht, allora Direttore dell'agenzia Human Rights Watch in Bruxelles, il 30 agosto 2015 e quello del Washington Post datato 1° settembre 2015. Poi il prof. Shalak indagò sulla provenienza dei tweets e scoprì che solo il sei per cento di questi arrivavano dalla Germania! Quasi la metà provenivano da Regno Unito, U.S.A., Australia, Canada e India. Siriani, afghani, africani erano invitati a casa della Germania e dell'Austria da terzi estranei. Perché? Un messaggio amichevole tra Stati?

Mentre questo succedeva i Servizi Segreti austriaci denunciarono l’esistenza di organizzazioni U.S.A. che, secondo un dipendente della difesa austriaca, pagavano i contrabbandieri che portavano migliaia di rifugiati in Europa.

Nello stesso periodo venni a sapere da conoscenti volontari in organizzazioni che aiutavano questi migranti in Italia che molti di loro avevano avuto il ‘biglietto pagato’ per attraversare il Mediterraneo. Esattamente come riferito dal reporter francese Tegnér a proposito degli ultimi arrivati a Lampedusa.

Il 17 agosto 2015 il sito www.libreidee.org accusò gli U.S.A. di finanziare il traffico di migranti [6] africani dalla Libia verso l’Italia. Come affermato dall’austriaco ‘InfoDirekt’, che disse di averlo appreso da un rapporto interno dello Österreichischen Abwehramts (i Servizi Segreti militari in Vienna). L’articolo accusava organizzazioni non governative americane descritte nell’articolo come bracci del Dipartimento di Stato o di George Soros. Proprio questo nel settembre 2016 si impegna pubblicamente con cinquecento milioni di dollari ad aiutare rifugiati e migranti in tutto il mondo [7]. E tutti gli investimenti fanno capo alla ‘organizzazione madre’ di Soros, la Open Society Foundations.

Anche Thierry Meyssan da ‘Rete Voltaire’ allora rilancia l’informazione [8] che conferma un suo precedente articolo che denunciava come l’ondata di rifugiati in Europa non era l’effetto collaterale accidentale dei conflitti in Medio Oriente, ma un obiettivo strategico degli Stati Uniti.

Allora magari è solo una coincidenza ma visto che secondo alcuni a pensar male ‘ci si azzecca’ ricordo che precedentemente all’ondata di profughi in Germania questa aveva ripetutamente richiesto la restituzione dell’oro custodito dagli USA nella FED di New York, come riportato da CNBC, nel settembre 2016 [9] a seguito dell’annuncio della Bundesbank. Allora, riferisce lo stesso giornalista, c’era la sensazione che la fiducia tra le banche centrali fosse venuta meno e Berlino aveva messo in discussione le credenziali della Federal Reserve di New York.

Ma perché la Germania vuole vedere il suo oro per decenni immagazzinato nelle profondità del suolo della Federal Reserve Bank di New York, 1.536 tonnellate d’oro ovvero quasi la metà delle riserve di Berlino?! Non sarà per caso dovuto allo scandalo dei lingotti d’oro riempiti di tungsteno scoperti a Manhattan il 23 settembre 2012? Dieci lingotti d'oro falsi ‘ripieni’ di tungsteno appunto e senza valore venduti a ignari rivenditori nel Midtown Diamond District di Manhattan? I Servizi Segreti USA tacquero [10] e ancora oggi non si sa quanti lingotti d’oro finto furono venduti e da dove provenivano.

Allora, per concludere, quando il capo di governo italiano annuncia la tassazione degli extraprofitti delle banche e la BCE censura senza appello il provvedimento, l’impennata di migranti provenienti dal Nord Africa, che secondo le dichiarazioni di Erik Tegnér non avrebbero pagato il biglietto, mi fa diventare ‘complottista’ come direbbe qualcuno. 

Resta il fatto che sono in buona compagnia se penso che, come hanno scritto pochi giornalisti, anche la Germania non ha creduto agli USA quando questi hanno rifiutato il controllo dell’oro nei caveaux della FED in New York e penso che la Germania abbia temuto che il suo oro potesse diventare tungsteno [11]. 



Quali possono essere le conseguenze negative di sbarchi così frequenti e incontrollati?

Pressione politica ed economica sull’Italia e sul suo governo, pericoli per ordine pubblico e sicurezza pubblica, disordini e delegittimazione della nostra politica con il conseguente arrivo di altri ‘tecnici’. Preciso che le conseguenze negative non sono nell’immigrazione in se stessa ma nella finta/inesistente ‘accoglienza-integrazione’ che serve a tanti sepolcri imbiancati per sciacquarsi la bocca con gli elettori di turno. Dopo di che il problema resta sulle spalle di persone comuni e di migranti ‘traditi’ da false promesse.



Come potrebbe essere gestito meglio il flusso di migranti a livello europeo?

A livello europeo non ci sono serie intenzioni di gestirlo, è più comodo e facile dare una pacca sulle spalle del governo italiano di turno e pronunciare due parole di circostanza. Diversamente non dovrebbero esistere paesi come Spagna e Germania che finanziano NGO che operano per il salvataggio di migranti nel Mediterraneo e nemmeno dovremmo avere centri di permanenza o muri finanziati dalla UE in Grecia, Croazia, Slovenia ossia Europa. E questo dimostra la miopia politica UE perché non esiste migrante che non possa arrivare dove vuole con l’aiuto della criminalità organizzata che di questi flussi ha fatto una fabbrica di soldi. 



Cosa ne pensa, in sintesi, dell’arrivo dei migranti?

Devono entrare regolarmente con i flussi stabiliti dal nostro governo. Il futuro sono le società multiculturali e lo dico avendo lavorato negli ultimi venti anni con colleghi di ogni nazionalità, ma non deve essere la mafia a decidere chi entra in Europa ma nemmeno quei paesi che hanno interesse a seminare caos fuori da casa loro.



C’è il rischio di infiltrazioni terroristiche tra i migranti?

Bisogna fare una distinzione tra il periodo in cui ISIS era al massimo della sua acme e quello successivo, diciamo da quando la Russia è intervenuta in Siria e il Califfato è arretrato fino alla sconfitta ‘militare’ che non equivale alla sua scomparsa.

Nel primo caso è improbabile che un terrorista che per il Califfato costituiva un investimento si muova con i flussi di migranti irregolari. Quando ISIS pianificava un attentato i suoi miliziani erano preparati nel dettaglio e la loro missione prevedeva il benestare dell’imam, del governatore e dell’istruttore al campo di addestramento, ergo non lo metti su un barcone a rischio affondamento vanificando così i tuoi piani di morte. Discorso diverso per i singoli miliziani del Califfato che in seguito alla disfatta militare del Califfato hanno battuto in ritirata cercando in ordine sparso mezzi ed occasioni per rientrare nei paesi di provenienza e qui appunto entra in gioco la rotta mediterranea e non meno quella balcanica.



Si riuscirà mai a controllare le partenze dei migranti?

Se volessero farlo seriamente tutti i paesi insieme sotto il coordinamento della UE credo che potrebbero, ma abbiamo visto che ci sono troppi interessi in contrasto tra loro che non consentono un simile approccio: significherebbe prima di tutto uno stop agli interventi umanitari a colpi di ‘bombe democratiche’ e invasioni di altri paesi, e sfruttamento delle risorse minerarie ed energetiche. Vi pare possibile? Pensate che la Francia rinunci all’uranio del Niger o la Gran Bretagna al gas del Medio Oriente o gli USA al petrolio della Siria che tuttora mentre parliamo è regolarmente saccheggiato dai militari statunitensi? Impossibile. Ricordate che fine ha fatto Enrico Mattei per aver interferito con le politiche energetiche delle Sette Sorelle?



A breve uscirà il suo nuovo libro “Mediterraneo - stesso sangue, stesso fango” per Santelli Editore, in cui affronta la questione dei migranti in un capitolo specifico. Quali sono gli altri argomenti che tratterà e che ovviamente, come dice lo stesso titolo, riguardano tutti il Mediterraneo?

Sì, il Mediterraneo è il comune denominatore e i temi trattati sono crisi, omicidi e politiche energetiche di vari paesi bagnati dal mare nostrum analizzati in chiave ‘criminalistica’ per evidenziare che sulla scena del crimine, il Mediterraneo appunto, i soggetti che incontriamo sono ricorrenti, che esiste un modus operandi che accomuna molte di queste tragedie, che antefatti, mainstream informativo, propaganda sono simili nonostante il passare degli anni e i diversi teatri operativi di intervento NATO, ONU, EU, ecc. Per fare un esempio, durante l’invasione della NATO della Jugoslavia i serbi sono stati descritti come il diavolo in terra! Oggi, a distanza di oltre venti anni, cablo dei militari di stanza in Bosnia Herzegovina desecretati nel 2022 stanno raccontando un’altra storia dove ‘altri diavoli’, bosniaci ‘musulmani’, croati e mercenari di varia provenienza istruiti e addestrati dall’Occidente hanno seminato parimenti odio e morte e allora mi chiedo quanti anni dovremo aspettare per sapere cosa sta succedendo davvero in Ucraina diventata un pozzo nero di morti e miliardi di euro dell’Europa ergo anche nostri. Quanto tempo ci vorrà per scoprire chi ha sabotato il Nord Stream 2?  


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