sabato 25 marzo 2023

Cutro, domani una manifestazione artistica per ricordare le vittime del naufragio del 26 febbraio


Domani, domenica 26 Marzo, a Cutro l'artista Adele Ceraudo raccoglierà l’invito di Giancarlo Cauteruccio che si è fatto promotore della celebrazione sulla spiaggia di Steccato di Cutro di una messa laica per ricordare le vittime del naufragio del 26 febbraio scorso

Giancarlo Cauteruccio, dopo 40 anni trascorsi a Firenze, dove da attore, drammaturgo e regista ha fondato la compagnia Krypton, anticipando il connubio stretto tra teatro e tecnologia, è tornato nella sua Calabria.




La spiaggia di Cutro diventa così protagonista, il luogo dove i resti dei naufraghi ci inchiodano alla verità indicibile e semplice: la mia terra è dove poggio i piedi, il diritto allo spostamento, all’esilio, è antico come l’essere umano che ha iniziato il suo viaggio nel mondo da nomade. 

ARITHMOS KR46M0, KR14F9 (dove KR sta per Crotone, 46 per quarantaseiesima vittima, M per maschio e 0 per un neonato che non ha neanche raggiunto il primo anno di età e la seconda sigla rimanda al quattordicesimo morto, una bimba di 9 anni) è il titolo di una performance che ha chiamato a raccolta tutti gli artisti calabresi e non solo. 

Non poteva mancare all’appello Adele Ceraudo, artivista da sempre, Calabrese di nascita, ma cittadina del mondo.

Un’espressione del volto, la sua, forte, fastidiosa; torsioni tra corpi che raccontano, attraverso le  immagini, dolori, esperienze vissute sulla pelle. 

Adele Ceraudo dimostra, attraverso le sue opere, parte del suo cuore, della sua anima, del suo pensiero e soprattutto del suo tumultuoso passato che si unisce alla sofferenza delle donne, costrette a lasciare la propria terra, tenendo in grembo il frutto della loro anima, pronte a sacrificarsi per un futuro del quale niente conoscono. 

L’opera che sarà donata da Adele Ceraudo in occasione della manifestazione di Cutro, non a caso la prima del suo percorso artistico, è legata alla performance InVeloAzione che ha preso forma a novembre in seguito alle proteste in Iran. Nasce da un bisogno, da un sentire comune, è una forma di reazione che si trasforma in azione creativa, artistica, un'urgenza di dire e di riflettere, andando al di là di quegli avvenimenti. 

La performance di pittura di realizzazione dell'opera si è trasformata in performance dal vivo con il pubblico nella Galleria AC di Cosenza. Poi sono state coinvolte altre figure con cui, in pochi giorni, ha preso forma il progetto. 

Dalle 11.30 di domenica 26 marzo, a un mese esatto da quella strage che a oggi ha fatto 88 vittime, gli artisti insieme costituiranno l’ossatura di un’azione teatrale (tratta da "Alì dagli occhi azzurri") che nel pomeriggio, dalle 17.30 in poi, avrà il suo akmé. 




«Un testo – spiega Cauteruccio, che lo ha scelto – straordinariamente anticipatorio in cui Pasolini profetizzava quanto sta regolarmente avvenendo. Noi saremo lì il 26 per parlare di accoglienza, per rendere testimonianza attiva davanti a un evento tragico che non può essere dimenticato e che riduce le storie di questi bambini e di queste bambine, di questi nostri fratelli arrivati da Oriente, in numeri, codici che di loro non rivelano nulla. Non è un caso che il titolo dato alla performance, che vedrà l’Orchestra della Calabria intonare il Requiem di Verdi, sia quell’ARITHMOS KR46M0, KR14F9 che ci rammenta la tragica numerazione delle vittime e rende evidente la ribellione del numero, inteso in senso pitagorico come principio regolatore del mondo, che nell’oggi si è svuotato di senso.»

Nella società delle borse che affondano, delle statistiche e dei morti in mare che diventano sigle, le opere d'arte stanno lì a ricordarci che tutti noi abbiamo abdicato alla qualità in funzione della quantità.




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