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venerdì 17 aprile 2020

Girgenti, anno 1867: durante un’epidemia di colera nasce Luigi Pirandello


Correva l’anno 1867 e in contrada Càvusu a Girgenti, durante un’epidemia di colera, il 28 giugno nasceva Luigi Pirandello, drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l'innovazione del racconto teatrale è considerato tra i più importanti drammaturghi del XX secolo. Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi, in lingua italiana e siciliana, e circa quaranta drammi. 

Il grande drammaturgo era figlio di Stefano Pirandello e Caterina Ricci Gramitto, appartenenti a famiglie di agiata condizione borghese, dalle tradizioni risorgimentali. La sua nascita avvenne durante un periodo molto difficile poiché era in atto un’epidemia di colera, la terza in soli cinquant’anni, che stava colpendo la Sicilia. Così, nell’imminenza del parto che doveva avvenire a Porto Empedocle, il padre Stefano, appena guarito dal colera, aveva deciso di trasferire la famiglia in un’isolata tenuta di campagna per evitare il contatto con la terribile epidemia che, alla fine, ad Agrigento fece più di mille morti. 




Luigi Pirandello 



Lo stesso Luigi Pirandello ha ricordato la sua nascita con parole di grande suggestione: «…Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’ulivi saraceni affacciata agli orli d’un altopiano d’argille azzurre sul mare africano. Si sa le lucciole come sono… Qualcuna ogni tanto cade… Così io vi caddi quella notte di giugno». E ancora, nel ricordare le sue origini, ha aggiunto: «Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco “Kaos”»

La casa natale del grande scrittore, una costruzione rurale di fine Settecento, è rimasta a testimonianza della sua straordinaria nascita, che ha regalato al mondo intero un eccezionale patrimonio letterario e culturale.

Dunque, in un periodo di grande sofferenza e morte, Agrigento diede alla luce uno dei suoi figli più illustri, un personaggio che con la sua straordinaria arte ha contribuito in maniera indiscutibile a far conoscere questa meravigliosa parte della Sicilia.

Tale evento del passato dovrebbe essere motivo di riflessione ancora oggi, cosicché, durante questa pandemia di Covid- 19 che sta colpendo il mondo intero, ciascuno possa impegnarsi a cercare un faro nella notte, una flebile luce, qualcosa di positivo che faccia ben sperare, che possa traghettarci verso la fine di questo periodo così surreale e doloroso. 

©DeniseInguanta
Articolo presente su InfoAgrigento 
















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