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giovedì 27 febbraio 2020

Al Teatro Pirandello va in scena “Liolà” di Luigi Pirandello con la regia di Francesco Bellomo


Sabato 29 febbraio alle ore 21:00 e domenica 1 marzo alle ore 17:30 al Teatro Pirandello di Agrigento andrà in scena “Liolà”, la commedia di Luigi Pirandello riletta dalla regia di Francesco Bellomo.


A vestire i panni del protagonista sarà l’attore Giulio Corso, mentre Enrico Guarneri interpreterà Zio Simone, in scena anche Roberta Giarrusso (Tuzza), Caterina Milicchio (Mita), Ileana Rigano (Zia Ninfa), Margherita Patti (Zia Gesa), Alessandra Falci (La Moscardina), Sara Baccarini (Luzza), Federica Breci (Nela) e con la partecipazione di Anna Malvica nel ruolo di Zia Croce.









La commedia a carattere popolare di Pirandello, che ha come protagonista un contadino allegro e spensierato che ama tutte le donne ma non ne vuole sposare nessuna, sarà messa in scena da straordinari interpreti attraverso l’adattamento di grande impatto realizzato da Francesco Bellomo, che colloca la vicenda di Liolà negli anni ’40 a Porto Empedocle.

Così come riportato nelle note di regia, Liolà è una commedia d’ambiente siciliano che trae spunto dal quarto capitolo del “Fu Mattia Pascal” e dalla novella “La mosca”.  In questa edizione, Bellomo ha scelto di collocare la vicenda nel periodo storico a cavallo dei primi anni ’40, mentre il contesto scenografico ci riporta al borgo marinaro di Porto Empedocle, con le costruzioni di un bianco accecante che le incastona perfettamente nel paesaggio della Scala dei Turchi. Questo espediente consente una ricollocazione, oltre che di luogo, anche del modo di esprimersi, infatti gli anziani parlano con cadenze dialettali più accentuate rispetto al linguaggio italianizzato dei giovani. La revisione riguarda anche le caratteristiche dei personaggi: Liolà, un don Giovanni senza morale, con il suo comportamento scombussola l’apparentemente morigerata società in cui si muove; Zio Simone Palumbo diventa un commerciante di zolfo che governa le attività economiche del borgo, tentando di camuffare con le ricchezze la sua impotenza. Accanto a lui si muove uno spaccato di società, dove attraverso intrighi e vendette incrociate domina la brama di benessere materiale che pervade gli altri personaggi, in particolare la Zia Croce e sua nipote Tuzza, ma dalla quale non è immune la stessa Mita, che ha accettato, spronata da sua Zia Gesa, di sposare il ricco Zio Simone per acquisire una solida posizione sociale. Se è vero che la gioia di vivere e la spensieratezza della commedia prevalgono su qualsiasi tipo di complicazione intellettualistica, qui Liolà, il trasgressore delle regole, è l’unico personaggio positivo, mentre gli altri sono interessati, egoisti e gretti. Ma un senso di giustizia induce il protagonista a infrangere le regole della moralità comune. Questa commedia suscita la risata ma fa anche profondamente riflettere. Nel testo si sente sempre la presenza di un ingegno creatore che ha un’ironica pietà dei personaggi.


©DeniseInguanta
Articolo presente su InfoAgrigento 




















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