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martedì 29 ottobre 2019

Festa dei Morti: tra tradizioni e iniziative dedicate


Sarà un weekend di festa quello che ci aspetta, con due giorni che faranno già presagire l’atmosfera natalizia: Ognissanti e la Festa dei Morti. 


La Festa dei Morti rappresenta una ricorrenza sempre molto sentita in tutta la Sicilia e anche Agrigento e provincia non fanno eccezione. Così, mentre in tutta Italia prende sempre più piede Halloween, nell’agrigentino la tradizione del 2 Novembre è ancora molto forte, anche se la festa dalle origini anglosassoni esercita comunque un certo fascino sui più piccoli.









Lo scrittore recentemente scomparso Andrea Camilleri ha raccontato la festa dedicata ai defunti ne "Il giorno che i morti persero la strada di casa", di cui di seguito ne riproponiamo un estratto: “Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c’era un picciliddro si popolava di morti a lui familiari. Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto, consunti, il mezzo sorriso d’occasione stampato sulla faccia, il vestito buono stirato a regola d’arte, non facevano nessuna differenza coi vivi. Noi nicareddri, prima di andarci a coricare, mettevamo sotto il letto un cesto di vimini (la grandezza variava a seconda dei soldi che c’erano in famiglia) che nottetempo i cari morti avrebbero riempito di dolci e di regali che avremmo trovato il 2 mattina, al risveglio”

Secondo la tradizione, tale ricorrenza risale al X secolo d. C., quando già si credeva che nella notte tra l’1 e il 2 novembre i defunti visitassero i loro cari ancora in vita per portare doni ai bambini. Tutt’oggi questa usanza è ancora molto forte, soprattutto nei paesi della provincia, dove non di rado si tengono per l’occasione delle fiere. 

Obbligatorio resta, in questi giorni, l’assaggio dei dolci tipici della festa: i tetù, le ossa di morto, la frutta martorana e per i più golosi la pupaccena o pupa di zucchero, ovvero i pupazzi di zucchero a forma di cavalieri e dame, così chiamati probabilmente perché celebravano la “cena sacra” dei morti. Talvolta, come accadeva in passato, queste dolcezze vengono regalate ai bambini nel cosiddetto “cannistru”, un cesto che al mattino i genitori fanno trovare ai bambini, dicendo loro che è un dono portato dai morti. Inoltre, fino a qualche tempo fa, per la commemorazione dei defunti le famiglie siciliane portavano in tavola “i favi a cunigghiu”, ovvero fave bollite e condite con olio e origano, a “murtidda”, cioè piccole bacche di mirto, e i “cruzziteddi”, ovvero le castagne secche.

Anche Agrigento, dunque, celebra questo giorno e lo fa nel pieno rispetto delle tradizioni tra dolci, regali e visite ai cimiteri.

Per chi volesse, invece, vivere un evento in tema ma allo stesso tempo molto originale, da venerdì 1 a domenica 3 novembre si rinnova l’appuntamento con “Il refrigerium e altre storie”, giunto ormai alla sua terza edizione. In occasione delle festività di Ognissanti e dei Morti, infatti, il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi offre ai visitatori la possibilità di partecipare a una visita speciale. 

L’itinerario intende valorizzare le evidenze archeologiche del periodo paleocristiano prossime alla Grotta Fragapane ed è dedicato all’osservazione di particolari sepolture riconducibili all’attività di necropoli delle prime comunità di cristiani agrigentini. Iniziando dal cancello d’accesso a Villa Aurea, il tour entra da subito nel vivo con una passeggiata lungo il percorso di un antico asse viario greco, divenuto a partire dal sec. III d.C. una vera e propria “via dei sepolcri”. Percorrendo questo sentiero si giunge alla necropoli sub-divo. L’itinerario prosegue attraversando il corridoio che taglia la necropoli paleocristiana e conduce all’accesso settentrionale della Grotta Fragapane, la catacomba più grande della Valle dei Templi. Visitate in successione la rotunda XII e la Grotta Fragapane, dopo essersi soffermati sul significato del rituale del refrigerium per gli antichi cristiani e sulla ricorrenza della festività dei Morti nella tradizione popolare siciliana, i più piccoli verranno omaggiati con un frutto di martorana al cospetto di uno stibadium imbandito a festa. A seguire il gruppo guadagnerà l’uscita meridionale del contesto sepolcrale sotterraneo che conduce fuori dalle mura di fortificazione. Giunti al bivio con la cosiddetta necropoli romana “Giambertoni”, l’itinerario proseguirà lungo un sentiero che costeggia esternamente il tratto delle mura di difesa e conduce alla cittadina antica, nell’area di Villa Aurea. Da qui sarà possibile accedere al giardino della villa e la visita si concluderà fuori dal cancelletto segreto che conduce innanzi al Tempio della Concordia.


©DeniseInguanta
Articolo presente su InfoAgrigento 


















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