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giovedì 14 dicembre 2017

DOPO IL SUCCESSO DI "SUA ECCELLENZA È SERVITA" GUENDA GORIA SI RACCONTA


Guenda Goria, occhi dello stesso colore del cielo e uno sguardo così espressivo da bucare lo schermo, passa dal cinema al teatro con estrema disinvoltura e affronta con grande talento ogni prova artistica che le si presenta.



Guenda Goria
Attrice e pianista, Guenda ha un curriculum di tutto rispetto. Oltre a una laurea in filosofia estetica, degna di nota, si è diplomata in pianoforte al Conservatorio di Milano nel 2010 e all'Actor's Academy sempre a Milano nel 2009, per poi frequentare l'Accademia di recitazione al Centro Sperimentale di Roma e il laboratorio teatrale presso il M.A.S. di Milano.






Dopo il nuovo debutto teatrale in “Sua eccellenza è servita”, andato in scena al teatro Cyrano di Roma, abbiamo chiesto a Guenda Goria di svelarci qualcosa in più di sé e del suo lavoro. Sempre gentile e disponibile, Guenda ha risposto minuziosamente alle nostre domande.




- Parlaci del tuo ruolo in "Sua eccellenza è servita".
Lo spettacolo si è sviluppato all'interno di un gioco metateatrale, siamo una compagnia scalcinata ad una prova generale; io sono un'attrice d’accademia d’arte drammatica insicura che si ritrova all'interno di una compagnia di guitti e che non sa andare a braccio; il ruolo che l’ attrice interpreta è Olga, una donna pretenziosa amante di un uomo che le ha promesso la felicità e che sono anni che non fa che prenderla in giro, ad un certo punto prenderà le parti di un terzo personaggio misterioso... Salomè.



- Hai recitato nella pellicola cinematografica "Il giocatore invisibile" per la regia di Stefano Alpini. Com'è stato interpretare il ruolo di Anna, moglie del professor Nari?
Sono felice che questo film venga alla luce, è un’ opera prima di Stefano Alpini, un film che affronta la caduta di un uomo con toni dostoevskiani ed una cifra stilistica che richiama il grande cinema del passato italiano; io interpreto un personaggio femminile pieno di luce e di ombre.


- Quando ti viene proposto un ruolo cosa ti spinge ad accettarlo? Ci deve essere qualcosa in particolare che deve ispirarti?
Sono completamente istintiva, cerco quello che mi è affine nella vita e nel lavoro. Ho avuto la grande fortuna di far parte di progetti onesti e di qualità.


- Sei stata regista di "Nel buio dell'America", in cui hai diretto anche tua madre Maria Teresa Ruta. Hai in programma di occuparti nuovamente di regia teatrale?
Mi piacerebbe molto.


- Hai interpretato tanti personaggi tra cinema, teatro e televisione. Quale ti è rimasto più nel cuore?
Regan di Re Lear, i cattivi shakespeariani sono fantastici!


- Di recente si è tanto parlato dello scandalo Weinstein e di altri casi simili. Cosa ne pensi?
Sono felice che tutto questo venga alla luce; è necessario un riposizionamento culturale femminile all'interno della società e partire dal mondo dello spettacolo in cui il sottinteso sensuale è molto presente è come puntare i riflettori su una serie di luoghi comuni, misoginie e omertà taciute da sempre. È come se si fosse aperta una ferita che non ha mai smesso di sanguinare. Mi auguro che senza scadere nella sessuofobia si cominci a parlare di desiderio e d’ amore; sogno un mondo dove nel confronto tra uomo e donna contino solo le capacità.


- Sei sempre molto impegnata tra cinema, teatro e televisione. Puoi svelarci qualcosa dei tuoi progetti futuri?
Sarò a gennaio in scena al teatro Leonardo di Milano con Sinceramente bugiardi.




- Se ti arrivasse una proposta professionale da Hollywood come reagiresti? Saresti entusiasta o ti dispiacerebbe troppo lasciare l'Italia?
Magari! I progetti cinematografici a cui ho preso parte hanno avuto successo all'estero; "Chi salverà le rose" sta avendo proprio in questi giorni un'ottima distribuzione internazionale e vorrei portare "Nel buio dell’ America" negli Stati Uniti.

©DeniseInguanta


















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