La città dei sangui è Napoli, così definita nel 1632 da un osservatore dell’epoca rimasto stupito davanti al gran numero di reliquie presenti in città. Sebbene sia quasi esclusivamente conosciuto il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, altri fenomeni simili si verificano in città.
Ma “La città dei Sangui” (GoWare Edizioni) è anche il nome dell’ultimo romanzo di Francesco M. Passaro, avvocato penalista che ha già all’attivo la pubblicazione di un altro romanzo intitolato “Attesa di Giudizio”, Iris4 Edizioni. Si tratta di un romanzo di formazione che copre un arco temporale di quarant’anni e che narra la storia della famiglia Calascibetta con un focus particolare sul quartiere Vergini di Napoli, in cui vive all’inizio la famiglia.
Francesco M. Passaro |
Protagonista è Armando, forse. Forse perché il
romanzo pare essere ispirato ai "Malavoglia" di Verga, visto che un po’ tutti
i membri della famiglia giocano un ruolo importante, in particolare Carla, sorella maggiore di Armando, primogenita della famiglia Calascibetta e
coprotagonista del romanzo; romanzo che presenta una divisione in capitoli che
sviluppano in modo alterno le storie di Armando e di Carla in interazione con
la famiglia.
E poi ci sono anche le gemelle Enza, malata di
sclerosi, e Tonia, destinata a diventare medico, il padre Mimmo, che lavora
alle poste, la madre Dora, succube del marito, Rosa, la nonna materna, e zio
Gigino.
È una storia ben sviluppata a livello spazio –
temporale, nonostante si sviluppi in un periodo di tempo molto lungo e faccia
uso della tecnica narrativa del flash back e nonostante lo scenario non sia
solo Napoli ma anche molte altre città come Firenze, Amsterdam, Spalato, Roma, Milano, fino ad arrivare in Messico.
Diversi i temi affrontati: la malattia, la
pedofilia, la violenza in famiglia, l’omosessualità e le famiglie arcobaleno,
il traffico di droga, con excursus anche nella storia del nostro Paese.
Armando è un ragazzo inquieto che nasconde un
atroce segreto che lo porta a vivere una vita in fuga, fatta di sbagli ma anche
di profondo amore per i libri nei quali si rifugia fin da ragazzino; amore che
sarà la sua ancora di salvezza e che lo condurrà a diventare scrittore famoso e
editor in una casa editrice di Roma. Un passato burrascoso il suo, segnato dal
traffico di droga (diventa mulo in Colombia) e addirittura dall’uccisione involontaria
di un uomo mentre si trova a Spalato.
Carla, invece, ha un carattere più mite ed è
legatissima al fratello Armando. La ragazza sarà cacciata di casa per via della
sua omosessualità, ma saprà rifarsi una vita unendosi civilmente a Katia e
diventando madre di una bambina di nome Lulù.
Tante le vicissitudine che accompagneranno la vita degli
altri personaggi di questo romanzo così vero e profondo, scritto con un
linguaggio molto scorrevole.
Un romanzo intimistico dalla vena fortemente
melanconica, che contro ogni aspettativa iniziale finisce per lasciarci un forte
messaggio: l’amore fraterno supera sempre le distanze e le avversità.
Francesco M. Passaro si conferma scrittore sensibile, realista e acuto osservatore della società.
Autore
Francesco M. Passaro, penalista, è autore del noir Attesa di giudizio, Iris 4 Edizioni. Ha
vinto il Premio Nazionale Letteratura Italiana LCE col racconto Bevo le lacrime (Laura Capone Editore).
Ha pubblicato il soggetto cinematografico L’amore
giusto e il racconto Lulù
inseriti nell’antologia Il raccolto. Storie di un’altra galassia (Iemme Edizioni). Ha conquistato il
terzo posto del Premio letterario “Narratori della Sera”, organizzato da Edizioni
della Sera col romanzo La città dei sangui.
Il racconto Il bambino di Scampia è
stato inserito nell’antologia Napoletani
per sempre (Edizioni della Sera). Ha vinto la prima edizione del concorso
letterario “Racconti campani” con Munaciello,
pubblicato nell’antologia edita da Historica Edizioni.
©DeniseInguanta
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