Umberto
Eco è stato un saggista, scrittore, giornalista,
filosofo e linguista, conosciuto soprattutto come autorevole studioso di
semiotica. La sua recente scomparsa, avvenuta nel febbraio scorso a Milano, ha determinato
un grave lutto nella vita culturale italiana.
È stato professore all'Università di Bologna e ha ricevuto
numerose onorificenze.
Ha prestato molta
attenzione allo studio delle scienze umane e al progresso delle comunicazioni
di massa, scrivendo saggi come Fenomenologia
di Mike Bongiorno.
Aderì
al Gruppo 63, movimento letterario italiano d’avanguardia, e fu socio
dell’Accademia dei Lincei.
Apprezzato
scrittore di romanzi, i suoi libri Il
nome della rosa e Il pendolo di
Foucault sono stati tradotti in numerose lingue e venduti in tutto il
mondo. Tra gli ultimi romanzi vanno, invece, ricordati Il cimitero di Praga e Numero
Zero, che richiamano il tema del complotto.
Poco prima di morire, aveva fondato la casa editrice La nave di Teseo per sottrarsi
all’influenza del potere sull’editoria.
Nei suoi romanzi, Eco racconta storie
realmente accadute o leggende che hanno come protagonisti personaggi storici o
inventati. Inserisce nelle sue opere dibattiti filosofici sull'esistenza del vuoto,
di Dio o sulla natura dell'universo.
Fu sempre attratto da temi piuttosto
misteriosi e oscuri e nei suoi romanzi gli scienziati e gli uomini che hanno
fatto la storia sono spesso trattati con indifferenza dai contemporanei.
L’autore inserisce innumerevoli
citazioni e collegamenti a opere di vario genere. Ciò rende romanzi come Il nome della rosa un turbinio di nozioni di carattere storico,
filosofico, artistico e matematico.
Significativa fu anche
la sua attenzione per le correlazioni tra dittatura e cultura di massa ne Il fascismo eterno, dove
individuava le caratteristiche, ricorrenti nel tempo, del cosiddetto
"fascismo eterno" ovvero il culto della tradizione, il rifiuto del
modernismo, la paura delle differenze, l'appello alle classi medie frustrate,
l'ossessione del complotto, il machismo, il populismo legato alla Tv e a
Internet.
Dal punto di vista ideologico fu molto critico verso il
terrorismo e i vari progetti di lotta armata,
posizione che è contenuta in una serie di articoli scritti sul
settimanale L'Espresso e su Repubblica,
specie ai tempi del caso Moro.
Umberto Eco |
Fu anche attento osservatore della
politica italiana tanto che il suo pensiero, manifestato in diverse occasioni
pubbliche e interviste, ha spesso suscitato polemiche per via delle sue
osservazioni dirette e pungenti.
Lo studio della comunicazione di massa
lo ha portato ad attenzionare, in particolar modo, i social. Ha destato,
infatti, scalpore una delle sue ultime
affermazioni secondo cui Facebook ha dato diritto di parola a molti imbecilli.
Eco è stato sicuramente uno degli
intellettuali più liberi mai esistiti, in nessun modo schiavo del potere.
La sua morte, avvenuta nella sua casa di
Milano, dovuta ad un tumore al pancreas, è stata seguita da funerali laici al
Castello Sforzesco, dove migliaia di persone si sono recate per
l'ultimo saluto.
Nel proprio testamento
Eco ha chiesto ai suoi familiari di non autorizzare né promuovere, per i dieci
anni successivi alla sua morte, nessun seminario o conferenza su di lui.
La sua scomparsa ha
sicuramente lasciato un vuoto incolmabile nella cultura italiana che ha così
perso un intellettuale di grande spessore.
Un rammarico resta
nell'opinione pubblica: quello legato al fatto che Eco non ha mai ricevuto il
Premio Nobel.
©DeniseInguanta
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