Roberto
D'Antona è l’esempio lampante di come si possano ottenere grandi successi
nonostante la giovane età. Una tirata di orecchie ai quei ragazzi che non
muovono un dito ma pretendono di ottenere il successo.
Roberto D'Antona |
Lui,
attore, regista e comico di Taranto, di quella Puglia così bella e suggestiva,
ha cominciato la sua carriera attoriale a soli 11 anni, partecipando a numerosi
cortometraggi.
Da
lì è cominciata la sua gavetta lavorando come assistente di produzione,
montatore e attore in diversi videoclip musicali. E poi sono arrivati gli spot,
le serie e i film. Tantissimi, nonostante la sua giovane età.
Nel 2012 arriva la fama a livello nazionale grazie a “Dylan Dog: Il trillo del diavolo”, che lo vede vincitore del premio Miglior Fan Film al Cartoomics: Fan Film Festival 2013 a Milano.
Altro
ruolo che gli ha conferito notevole successo è quello del folle sadomasochista Condom nel
film “Insane”, un ruolo che ha portato a Roberto prestigiosissimi premi come Best
Supporting Actor in Festival come gli American Movie Awards 2015, il London
Film Awards 2015, l'Indie Fest 2014 e l'International Independent Film
Awards 2014.
Roberto D'Antona |
Ha recitato numerose volte anche in teatro in spettacoli di successo.
Non
ultimo ricordiamo la sua partecipazione alla serie tv della Rai “Braccialetti
Rossi”.
Il
numero di premi vinti, sia a livello nazionale che internazionale, da questo
giovane attore è impressionante, ma Roberto è rimasto il ragazzo umile di
sempre. Basta leggere i suoi post sui social per capire quanto sia maturo e
determinato, per comprendere che si tratta di un ragazzo con tanta voglia di
fare.
Quando
hai capito di volere fare l’attore?
Come sempre, a questa domanda rispondo che ho sempre pensato che come secondo lavoro nella vita avrei fatto il fattorino delle pizze nella speranza di incontrare uno strano gruppo di tartarughe mutanti ninja, ma scherzi a parte, l’ho capito da subito perché amo il cinema, perché ho sempre desiderato e sognato di essere come Jim Carrey, ho sempre voluto far ridere o far emozionare lo spettatore. Ho scelto di fare l'attore perché mi rende felice, mi fa stare bene e mi completa.
Come sempre, a questa domanda rispondo che ho sempre pensato che come secondo lavoro nella vita avrei fatto il fattorino delle pizze nella speranza di incontrare uno strano gruppo di tartarughe mutanti ninja, ma scherzi a parte, l’ho capito da subito perché amo il cinema, perché ho sempre desiderato e sognato di essere come Jim Carrey, ho sempre voluto far ridere o far emozionare lo spettatore. Ho scelto di fare l'attore perché mi rende felice, mi fa stare bene e mi completa.
Roberto D'Antona |
Sei
giovanissimo, eppure hai alle spalle già una carriera artistica notevole. Come
sei riuscito a portare avanti così tanti progetti in pochi anni? Qual è il tuo segreto?
Umiltà
e tanta determinazione. E' un mondo davvero difficile, complesso e il più delle
volte anche cattivo quello dello spettacolo, il segreto sta nel sapere
rispondere a questa domanda: “Cosa sei disposto a perdere per amore del cinema?”
La mia risposta è "tutto". La vita è una e sono disposto davvero a tutto pur di
lasciare un segno in questo settore e non parlo di un semplice e sottile “graffio”,
ma di una vera impronta. Amo il cinema più di me stesso, ma non più della pizza
e delle patatine fritte! (linguaccia)
Quanto
conta lo studio e quanto conta invece l’esperienza per chi vuole fare l’attore?
Lo
studio e l'esperienza per chi vuole fare l'attore sono fondamentali. Bisogna
applicarsi, osservare e studiare tanto e non per forza attraverso scuole o
corsi, certo per noi Italiani la dizione è importante, ma si può studiare anche
guardando i film giusti (in lingua originale possibilmente), osservando e
assimilando le emozioni che ci trasmettono i grandi attori, quelli che più
amiamo, e cercare di fare lo stesso, senza imitare ma rendendo le loro
espressioni nostre.
Logico
è che il talento e l'amore per la recitazione devono scorrere nelle vene e che
questo lavoro non deve essere fatto solo per gioco, ma soprattutto che non si
può pretendere già in partenza di essere il protagonista di un prodotto. Io, per esempio, ho fatto la mia gavetta
spostando i fari, attaccando i cavi e pulendo i set, poi nel tempo ho iniziato
a prendere parte come comparsa, il più delle volte in videoclip e spot
pubblicitari.
Una
frase che mi ripeto sempre nella testa e che credo possa servire a tutti coloro
che vogliono intraprendere questo percorso è: “Non abbiate paura di essere
qualcuno che sia ben distante dal vostro essere. Non abbiate paura di vivere
storie e situazioni che non vi appartengono. Non recitate il vostro copione,
siate il personaggio.” Questo pensiero me lo ripeto continuamente, soprattutto
prima di studiare per diventare un nuovo personaggio.
Hai
recitato in teatro, in film e in web series. Qual è l’esperienza che
preferisci?
Quella
che più preferisco è far parte dei Ghostbusters, ogni volta provo emozioni
incredibili... Ok, ho letto male la domanda. (sorride) Sicuramente il teatro mi
ha aiutato tantissimo per diventare un buon attore, soprattutto con la memoria,
la dizione e con i movimenti del corpo, ma ciò che più amo è girare i lungometraggi.
Ho sempre sognato di vedermi proiettato sul grande schermo e lanciarmi i pop
corn contro. Ok, quest'ultima cosa no! Ma anche le web series servono tanto,
sono sempre esperienze da fare e che aiutano a far crescere un attore sotto
ogni punto di vista.
Roberto D'Antona |
Quando
sei sul set cosa provi?
Ansia!
Tanta ansia! Ho paura di sbagliare e di non essere all'altezza, ma sono proprio
questi gli elementi che mi aiutano a far uscire il meglio di me. Se andassi su
un set troppo sicuro di me credo che uscirebbe fuori un personaggio
inguardabile e insopportabile. Bisogna sempre temere la messa in scena, in modo
tale da far uscire quella forza che non ti farà fallire... A volte però sono
costretto a chiedere aiuto a Luke Skywalker!
Quanto
è difficile oggi, nel nostro Paese, fare l’attore e il regista da indipendente?
Tantissimo!
Ma non sono qui per scoraggiare le persone, semmai sono qui per dire di
provarci ma con la consapevolezza che bisogna essere disposti a tutto e a
sacrificare tutto e vi renderete conto che ogni sacrificio fatto, nel tempo,
non sarà mai stato vano. Ogni sacrificio, personalmente, mi ha aiutato a
crescere, a maturare in fretta, a fare dieci passi al giorno invece di uno, a
realizzare obiettivi che non tutti riescono a realizzare alla mia età e tutto
questo restando umile e, come dico spesso, cretino come in principio.
Come
ti vedi tra qualche anno? Cosa speri per il futuro?
Tra
qualche anno spero di essere bravo e affascinante come Jake Gyllenhaal, sebbene
mi accontenterei anche di essere me stesso ma ancora più affermato e bravo.
Sicuramente il mio sogno non è quello di diventare una celebrità di fama
mondiale tanto da scatenare il gossip, ma mi auguro di fare una carriera
prestigiosa e prendere parte a film di qualità che facciano emozionare gli
spettatori con una risata o una lacrima.
©DeniseInguanta
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