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venerdì 27 marzo 2015

SHIATSU E REIKI, CE NE PARLA IL MAESTRO MARIO PASSARELLO

Negli ultimi tempi stiamo assistendo a una crescita di attenzione verso lo shiatsu, il reiki e le altre discipline olistiche. 
Mentre in passato il mondo occidentale era restio nei confronti di queste pratiche orientali adesso anche da noi si assiste a un diffuso interesse al riguardo. 
Mario Passarello
Abbiamo incontrato il Maestro di discipline orientali Mario Passarello che si occupa del centro "Vento di Primavera", che ogni anno ad Agrigento prepara tante persone desiderose di praticare shiatsu, reiki e non solo. Il Maestro ci ha dato delle informazioni utili a farci conoscere meglio questo mondo e ad allontanare certi sterili pregiudizi che talvolta accompagnano la pratica di queste discipline.

Maestro Passarello, lei è un veterano dell'ambiente. Quando si è avvicinato al mondo dello shiatsu e del reiki?
Al reiki nel 1997, ma sono diventato Master Reiki nel 2014; allo shiatsu nel 2000. Mi sono avvicinato a questo mondo un po' per gioco e per assecondare mia figlia che voleva praticarlo, ma presto mi sono innamorato di questa disciplina. E' un modo nuovo di guardare la realtà perché noi occidentali vediamo il corpo come un insieme di parti, lo shiatsu e il reiki, invece, lo vedono nel suo complesso, cioè come corpo energetico.

Spesso sentiamo parlare di discipline olistiche. Che cos'è esattamente lo shiatsu? E il reiki? 
Lo shiatsu consiste in una pressione con il pollice, il palmo, il gomito o il ginocchio. Tutto dipende dal tipo di pressione che si esercita. E' un trattamento psico-fisico perché oltre al corpo si coinvolgono le emozioni. Il reiki consiste nell'apposizione delle mani sulle diverse parti del corpo. Infatti il nostro corpo, che é energetico, può presentare una disarmonia. Lungo la colonna vertebrale ci sono sette punti energetici, detti chakra, legati agli organi e alle emozioni. Il reiki serve a riequilibrare i chakra in modo da riportare il corpo ad uno stato di armonia.

Pensa che tutti possano imparare a praticare questo tipo di discipline o è necessario avere una predisposizione o sensibilità particolare?
Possono imparare tutti, non serve una predisposizione particolare. Ma è necessario aprire la mente verso nuovi orizzonti per permetterci di capire e sperimentare ciò che di nuovo ci viene insegnato da queste discipline orientali.

Se una persona le dicesse di volersi curare ricorrendo a pratiche alternative di questo tipo che cosa risponderebbe?
Risponderei che le cure mediche vanno seguite perché lo shiatsu e il reiki non curano ma danno benessere.

Perché, secondo lei, il mondo cattolico è restio nei confronti di queste discipline?
Il cattolicesimo vede nel contatto fisico il peccato o comunque qualcosa che devia dalla religione. Invece non è così perché il contatto fa parte della natura dell'uomo da sempre, come quando istintivamente e teneramente accarezziamo un bambino.

Il mondo del reiki, in particolare, desta molta attenzione per le sue pratiche che attirano la curiosità anche tra i non addetti ai lavori. Ma è davvero possibile agire sulle persone a distanza?
Sì, il reiki lo consente. E' difficile da spiegare, ma per questa disciplina non esiste la distanza. Tuttavia non si può praticare il reiki su una persona che non è consenziente perché è un atto d'amore richiesto per dare benessere. Sono, comunque, necessari almeno quattro trattamenti per ristabilire l'armonia di un corpo.

Che cosa si intende per energia universale e come questa agisce su di noi?
Tutto quello che percepiamo è energia. Questa agisce su di noi attraverso il respiro, il sole, gli alimenti e perfino attraverso le emozioni perché siamo immersi nell'energia universale. Attraverso l'iniziazione di un maestro é possibile convogliarla su noi stessi, in particolare sulle parti del nostro corpo che ci fanno male, o sugli altri.
 ©DeniseInguanta

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