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lunedì 2 febbraio 2015

IL DODICESIMO PRESIDENTE, RITRATTO POLITICO E PRIVATO DI SERGIO MATTARELLA

Sergio Mattarella è ormai da qualche giorno il dodicesimo Presidente della Repubblica italiana, anche se entrerà in carica solo dopo il giuramento.

E' siciliano, classe 1941.
Si è sempre occupato di politica ma tutti lo ricordano maggiormente come fratello di Piersanti, che nel 1980 fu assassinato da Cosa Nostra mentre era presidente della Regione Siciliana.
Si è laureato in giurisprudenza presso l'università "La Sapienza" di Roma e per anni ha esercitato l'avvocatura. Ha anche intrapreso la carriera accademica insegnando Diritto costituzionale e Diritto parlamentare presso l'Università di Palermo.
La sua carriera politica inizia come deputato prima per la Democrazia Cristiana, poi per il Partito Popolare Italiano, la Margherita e l'Ulivo; in seguito è stato tra gli estensori del manifesto fondativo dei valori del Partito Democratico.
Più volte ministro, ha ricoperto anche altre importanti cariche come quella di Giudice costituzionale della Repubblica Italiana e di Vicepresidente del Consiglio dei Ministri.
Appare a tutti come un arbitro di garbo. Nel privato è una persona schiva tanto da non frequentare i circoli e i salotti di Roma e il suo riserbo è cresciuto maggiormente con la morte della moglie Marisa Chiazzese.
E' profondamente religioso; tratto distintivo, si sa, dei politici che si sono formati nella Democrazia Cristiana.
Cosa si aspettano gli Italiani da Sergio Mattarella? Cosa chiedono al nuovo Presidente della Repubblica?
Chiedono "la svolta" reale e tangibile per il nostro Paese.
Forse un pò troppo se pensiamo che Mattarella non è onnipotente e, credo, non è in grado di fare miracoli.
Bisognerebbe ricordare qual è la sua fuzione e quali sono i suoi poteri.
Il Presidente della Repubblica Italiana, nel nostro sistema politico, è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale e auguriamoci che lo faccia al meglio. 
Non aspettiamoci però da questa figura istituzionale cambiamenti radicali per l'Italia. 
Trasformazioni di questo genere non possono certo dipendere solo dal Capo dello Stato; necessitano, semmai, di una cooperazione fitta tra istituzioni, economia e società civile.
Nonostante tutto non ci resta che augurare a Sergio Mattarella un banale ma sempre attuale "Buon lavoro Presidente!"
 ©DeniseInguanta

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